Il progetto “Terre Alte”, promosso dall’Università di Bergamo con il supporto della Fondazione Cariplo, il partenariato della Provincia di Bergamo e il Comune di Gandino, si propone di studiare le trasformazioni della montagna e , in particolare, delle aree sciistiche dismesse.
Gandino è stato scelto come caso studio per la sua storica funivia, un tempo collegata al Monte Farno, oggi completamente smantellata. L’assenza di un dibattito politico attuale su questo impianto permette di analizzarne il contesto in modo neutrale, sviluppando metodologie di ricerca utili anche per altre comunità montane che affrontano fenomeni simili.
Le prime fasi del progetto hanno portato alla mappatura degli impianti sciistici dismessi nella provincia di Bergamo, rivelando situazioni inaspettate, come la presenza di vecchie strutture a Monasterolo del Castello e Grone. Attraverso tecniche di foto-interpretazione e sopralluoghi sul campo, il team ha potuto identificare resti di vecchie seggiovie e ski-lift, valutando il loro impatto ambientale e le possibilità di recupero.
Il video approfondisce alcuni casi specifici, come gli impianti del Passo della Presolana e di Teveno, mostrando l’evoluzione e l’abbandono di queste infrastrutture. La ricerca si basa su fonti d’archivio e analisi di percezione di queste strutture, con l’obiettivo finale di proporre scenari di trasformazione per queste aree, valutando opportunità di riconversione e nuove prospettive per il turismo e lo sviluppo locale.
Un viaggio nella memoria delle montagne bergamasche, tra passato, presente e futuro.
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