Le aggressioni al personale sanitario e sociosanitario sono un fenomeno in costante crescita, con numeri preoccupanti soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Per affrontare questa emergenza, l’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Bergamo ha organizzato il webinar “Violenza e aggressioni contro il personale sanitario”, che ha visto la partecipazione di oltre 100 professionisti, offrendo strumenti concreti di prevenzione e gestione del rischio. L’appuntamento è stato promosso ieri (mercoledì 12 marzo) in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Secondo i dati presentati durante il webinar dalla psicologa e psicoterapeuta Nicole Adami, le aggressioni si verificano principalmente nei pronto soccorso e nelle strutture di assistenza sociale. Il profilo più comune delle vittime è quello di una donna tra i 30 e i 39 anni o tra i 50 e i 60 anni, spesso infermiera, operante in Lombardia, Piemonte e Liguria. «Accanto alle tecniche di autoprotezione e alle strategie per evitare i conflitti con l’utenza, è importante che la cittadinanza comprenda che i lavoratori sanitari devono sentirsi al sicuro sul posto di lavoro», ha spiegato Nicole Adami.
Marco Ghidini, segretario dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Bergamo, evidenzia la gravità del fenomeno: «Anche solo un’aggressione è un fatto gravissimo e non trascurabile». Secondo i dati raccolti, il 70% degli episodi di violenza riguarda aggressioni verbali, mentre il 25% sono aggressioni fisiche. In Lombardia, nel 2023, sono state segnalate circa 7.000 aggressioni, con oltre 300 casi registrati tra le strutture sanitarie di Bergamo e provincia.

«L’aumento delle aggressioni nei confronti del personale sanitario è un fenomeno inaccettabile e allarmante – sottolinea Gianluca Solitro, presidente dell’Opi di Bergamo -. Chiediamo con forza interventi concreti da parte delle istituzioni per garantire ambienti di lavoro sicuri e dignitosi, perché chi si prende cura degli altri non può essere lasciato solo di fronte a questa emergenza».
A supporto della missione dell’Ordine, è stata lanciata una campagna social con video e testimonianze dirette, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a fornire supporto ai professionisti. Parallelamente, l’Opi sta lavorando all’implementazione del Servizio Peer to Peer, un progetto di ascolto tra colleghi per offrire sostegno a chi ha vissuto episodi di violenza. Inoltre, è stato potenziato l’aggiornamento del Codice deontologico dell’infermiere e offerta tutela legale gratuita ai professionisti vittime di violenza.
Nel frattempo, anche la risposta legislativa non si è fatta attendere: il recente Decreto-legge 137/2024 ha introdotto pene detentive da uno a cinque anni e multe fino a 10.000 euro per chiunque commetta atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Il provvedimento prevede anche l’arresto in flagranza per chi danneggia beni destinati all’assistenza sanitaria.
L’Opi di Bergamo si propone di continuare a lavorare per la sicurezza dei propri iscritti, promuovendo iniziative di formazione e sensibilizzazione, con l’obiettivo di garantire un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso per tutti gli operatori sanitari.