Dal 2000 al 2023, le imposte locali nei comuni bergamaschi hanno segnato un aumento del 272% per l’addizionale regionale e un incremento di quasi il 1300% per quelle comunali. In provincia di Bergamo, comprendendo l’insieme dei 243 comuni, nel 2024 l’ammontare dell’addizionale regionale si attesta a 288.656.447 euro, contro i 105 milioni del 2000. La somma delle addizionali comunali, invece, si quantifica complessivamente in 133.339.995 euro a fronte dei 10.372.184 euro versati nel 2000. È quanto emerge dalla “tradizionale” ricerca sulla tassazione locale che il Dipartimento Welfare della CISL di Bergamo ha realizzato, sulla base dei dati del Ministero delle Finanze.
Il 96,19 dei contribuenti che hanno versato le aliquote nel 2024 è costituito da dipendenti e pensionati (erano il 93.76 nel 2012), che hanno versato il 92, 57 dell’imposta totale (90.26 nel 2012). In base alle classi di reddito, il 76,26% delle imposte viene pagato dal 93,75% dei contribuenti, che denunciano un reddito complessivo sotto i 55mila euro. L’anno scorso era il 64%. L’ammontare della addizionale regionale è di 19.878.601 euro in più rispetto all’anno precedente; quella comunale è cresciuta di 11.620.591 euro : sono quasi 32 milioni in più, che l’aumento di 13 mila contribuenti tra i due periodi di imposta fatica a rendere “digeribile”.
«Il progressivo aumento delle tasse locali – dice Angelo Murabito, segretario provinciale della Cisl – ha sollevato preoccupazione sia tra i contribuenti che tra gli amministratori locali alla ricerca di un equilibrio tra esigenze di bilancio e sostenibilità. L’aumento delle addizionali deriva da vari fattori, innanzitutto dalla diminuzione dei trasferimenti statali a Regioni e Comuni. I comuni sono costretti a rivedere i bilanci ed a aumentare le imposte locali per garantire continuità dei servizi essenziali come trasporti, sanità e istruzione. Poi, la spesa pubblica locale che cresce: si pensi ai costi per la Sanità, per i Trasporti, i servizi sociali e l’assistenza. Infine, l’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale hanno reso ancora più onerosa la gestione dei servizi pubblici e molte amministrazioni hanno compensato ricorrendo ad un maggior prelievo fiscale».
«Il fatto che solo una parte della popolazione sia la categoria che si fa carico della maggioranza di questo aumento, dimostra quanti sia essenziale riequilibrare il sistema fiscale a favore di pensionati e lavoratori dipendenti».
Le soluzioni che il sindacato propone riguardano innanzitutto la lotta all’evasione fiscale.
«Va intensificata, con un sistema sanzionatorio più severo, nuovi metodi di accertamento, incrocio di banche dati e controlli avanzati, inclusi quelli basati sull’intelligenza artificiale. È fondamentale il coinvolgimento dei Comuni, incentivando gli enti locali che contribuiscono al recupero della base imponibile. Poi – continua Murabito -, la fiscalità locale, con i suoi effetti su lavoratori e pensionati, va governata insieme alle parti sociali rafforzando la contrattazione sociale territoriale al fine di migliorare il reddito, di rendere più efficienti servizi e di incrementare qualità della vita nelle comunità. Evitare ulteriori tagli dei trasferimenti statali agli enti locali che potrebbe contribuire a mitigare gli effetti negativi e garantire una gestione più equa e sostenibile delle finanze locali. Serve, un approccio integrato che consideri l’efficienza operativa, interventi equi, la sostenibilità finanziaria e la qualità del servizio offerto ai cittadini, attivare intese tra i Comuni e rappresentanze sociali per concordare soglie di esenzione e tariffe calmierate; lavorare in rete per creare alleanze tra sindacati, volontariato, associazioni per portare avanti campagne comuni e fare pressione sulla politica comunale e provinciale al fine di ridurre il carico fiscale sulle famiglie in difficoltà, aumentare la fiducia verso l’amministrazione pubblica e migliorare l’accesso ai servizi pubblici locali».
«Grazie al nostro servizio fiscale e al lavoro di operatori e volontari nelle nostre sedi– conclude il segretario CISL -, aiutiamo già le famiglie, orientandole su tassazione locale, bonus, esenzioni, e per ottenere le agevolazioni fiscali esistenti che spesso per scarsa informazione e per difficoltà burocratiche non vengono richieste nelle forme e dimensioni che meriterebbero».