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Il paradosso bergamasco: occupazione in crescita, ma meno assunzioni

La Bergamasca continua a crescere sul fronte dell’occupazione. A fine marzo 2025, il bilancio tra assunzioni e perdite di impiego segna un più 6.517 posizioni di lavoro dipendente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, confermando un trend positivo degli ultimi trimestri. A dirlo è il report dell’Osservatorio mercato del lavoro della Provincia di Bergamo relativo al primo trimestre 2025.

I dati, però, vanno contestualizzati. L’aumento dei posti di lavoro non è dovuto a un boom di assunzioni. Anzi, è vero il contrario. Nei primi tre mesi del 2025 le nuove assunzioni sono state 32.443, il 3,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. Un calo che prosegue da due anni. La chiave d’interpretazione sta nella riduzione delle uscite dal mondo del lavoro. Le cessazioni sono diminuite del 4,8%, scendendo a 30.159 nel trimestre. È il quarto trimestre consecutivo in cui viene registrata una contrazione.

Entrando nel dettaglio di altri aspetti, emergono alcuni dati significativi. I licenziamenti sono calati del 7% rispetto al primo trimestre 2024, mentre le dimissioni volontarie sono scese ancora di più: -9,9%.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio mercato del lavoro, il calo dei licenziamenti evidenzia che le aziende non stanno tagliando posti di lavoro, ma piuttosto stanno assumendo con maggiore cautela. Inoltre, visto che è sempre più difficile trovare personale, molte imprese preferiscono trasformare i contratti temporanei in posti fissi piuttosto che cercare nuovi dipendenti.

La diminuzione delle dimissioni fa emergere un altro fenomeno: i lavoratori si muovono meno da un’azienda all’altra. Una tendenza che segna un graduale ritorno alla normalità dopo il periodo post-Covid, quando si era verificato un vero e proprio boom sia di dimissioni che di assunzioni.

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