“Liberarsi dalle negatività che ci circondano, anche solo per un momento. Ritrovare l’equilibrio, stare bene con noi stessi e con gli altri, per riscoprire il rispetto come visione del mondo. Torniamo a sentirci parte di una comunità e non solo un io: solo attraverso l’incontro con culture lontane possiamo riconnetterci con la nostra identità originaria, quella che forse abbiamo dimenticato”. Così Ivano Carcano e Simayiai Maasailady, organizzatori de Lo Spirito del Pianeta, festival dei popoli indigeni e delle tradizioni nato 25 anni fa, annunciano il tema scelto per l’edizione 2025, in partenza giovedì 3 luglio presso il Bosco Grosso di Casirate d’Adda, in provincia di Bergamo.
Il festival vuole essere inno alla bellezza del vivere, un invito a guardare il mondo con il filtro della positività, “che non significa agire con superficialità” sottolineano Ivano Carcano e Simayiai Maasailady. “Dobbiamo ricordarci che ogni giorno su questa Terra è sacro, come tutte le sue creature, è meglio viverlo in armonia, prendendoci cura degli altri e di noi stessi”. Per questa ragione il festival dedica un’attenzione speciale all’area olistica, uno spazio ampliato e pensato per chi desidera ritrovare sé stesso, rallentare e riconnettersi con la propria dimensione interiore.
Numerosi ospiti internazionali guideranno momenti di riequilibrio e trasformazione: dai suoni ancestrali della Yurta mongola, agli Indios dell’Amazzonia, che ci condurranno in cerimonie di purificazione al fuoco e ci decoreranno con pitture rituali dal profondo significato spirituale. I Masai ci trasmetteranno l’energia delle danze della savana, mentre i Togo ci inviteranno a muoverci senza paura del giudizio, liberando il corpo e la mente. Gli Aztechi ci accompagneranno in un viaggio simbolico nella natura attraverso i suoni degli strumenti precolombiani, mentre i Maya proporranno il tradizionale gioco della Pelota e laboratori culturali. I Maori ci insegneranno la potenza collettiva della Haka, che verrà eseguita tutti insieme nella serata finale, come simbolo di unione e forza. Gli Indiani d’America ci guideranno nel battito condiviso dei tamburi, e ogni giorno una donna medicina Inca darà il benvenuto con un rituale di apertura spirituale.
Dal 3 al 20 luglio, il festival si terrà nel verde del Bosco Grosso di Casirate d’Adda, uno spazio immerso nella natura dove la magia del festival troverà casa tra alberi, sentieri e spazi aperti, in un connubio perfetto tra natura e cultura.
Dal 25 luglio al 10 agosto, l’esperienza si sposterà a Piario, presso l’Azienda Agricola Ol Pera, una cornice suggestiva tra prati e montagne, capace di accogliere il pubblico in un’atmosfera intima, calda e accogliente, in perfetta sintonia con lo spirito autentico del festival. Due sedi, dunque, ma un’unica grande missione: creare un ponte tra culture, favorire l’incontro, la comprensione e il rispetto tra popoli diversi, attraverso l’arte, la musica, la spiritualità e la condivisione.
Giovedì 3 luglio si apre la manifestazione con la presentazione ufficiale del festival alle 20:30 sul palco principale, seguita dallo spettacolo del Gruppo Maya (Messico) e dalla conferenza dedicata alla cultura Maya. Nell’area Fuoco Sacro, dalle ore 20:00 si accenderà il fuoco cerimoniale, con esibizioni del Gruppo Togo, degli Indios dell’Amazzonia, performance olistiche e il Gruppo Indiani d’America. L’area ristorazione sarà animata da spettacoli itineranti dei Gruppi Aztechi, Indiani d’America e Togo. I Monaci Tibetani inizieranno la creazione del loro Mandala. Venerdì 4 luglio, Giovanni Kezich condurrà una conferenza su Carnival King of Europe, seguita dallo spettacolo del Gruppo Ruanda e una conferenza sulla loro cultura. Il Fuoco Sacro ospiterà cerimonie Incas, spettacoli dei Gruppi Maya e Aztechi, momenti olistici e performance dei gruppi Togo e Indiani d’America. Proseguono gli spettacoli nei ristoranti e l’elaborazione del Mandala.
Sabato 5 luglio, il palco principale accoglierà l’amatissimo concerto di Davide Van de Sfroos. Nel villaggio olistico, le cerimonie Incas si alterneranno alle danze dei gruppi Togo, Indiani d’America, Maya e Aztechi. I ristoranti ospiteranno numerosi spettacoli, tra cui Indios dell’Amazzonia e Indiani d’America.
Domenica 6 luglio il festival apre già a mezzogiorno. Il pomeriggio si anima con la Cerimonia Incas, lo spettacolo dei Maasai (Kenya), il Gruppo Sud Ensamble, e la conferenza “Spirito dell’Adda, spirito dei fiumi” a cura del Comune di Casirate e AddaMundi. In serata si terrà uno spettacolo e conferenza dedicati all’Egitto. Nell’area Fuoco Sacro continueranno le cerimonie.
Lunedì 7 luglio si esplorerà il Brasile con la conferenza “Vi presentiamo l’Amazzonia”, seguita dal concerto della Fera Banda Aperta (Lombardia) e da una riflessione sulla cultura tradizionale lombarda. Le esibizioni nel Fuoco Sacro e nei ristoranti continueranno intensamente, con il laboratorio Maya sulla costruzione di un vaso in argilla, cerimonie, danze e performance da ogni parte del mondo.
Martedì 8 luglio il palco ospita una conferenza sulla medicina ancestrale degli Incas del Perù (con Sofia Uquike) e un concerto del Gruppo Aztechi. Le attività olistiche e le cerimonie nel Fuoco Sacro, così come i concerti nell’area ristoro, arricchiscono la serata.
Mercoledì 9 luglio, serata dedicata all’Amazzonia brasiliana con il concerto del gruppo Huni Kuin e una conferenza sulle loro culture. Cerimonie notturne e meditazioni al Fuoco Sacro accompagneranno i visitatori.
Giovedì 10 luglio, Marco Trovato della rivista Africa terrà una conferenza su viaggi e incontri con il continente africano. Seguirà il concerto del Gruppo Zimbabwe e un incontro sulle loro tradizioni ancestrali.
Venerdì 11 luglio, giornata dedicata alla spiritualità e alla cultura celtica con conferenze di Fabio Pilotti, il concerto di Martin O’Connor (Irlanda) e momenti dedicati alla meditazione con i Monaci Tibetani.
Sabato 12 luglio il pomeriggio si apre con una conferenza sui popoli della Polinesia, seguita dal concerto di Oscar Ibanez & Tribo (Galizia) e una conferenza sulla musica della Gaita galiziana. Nel Fuoco Sacro, cerimonie Incas, danze dei Gruppi Maya, Aztechi e momenti di preghiera dei Monaci Tibetani.
Domenica 13 luglio si alterneranno spettacoli dei Maasai, del Gruppo Terre Miste e dei popoli della Polinesia, con una conferenza su arti rupestri e sciamanesimo nella preistoria europea di Umberto Sansoni. Il villaggio olistico ospiterà cerimonie, laboratori Maya e l’assemblea dei Popoli Indigeni.
Lunedì 14 luglio, Gaudenzio Ragazzi guiderà una conferenza sulla danza delle origini, seguita dal concerto del Gruppo Togo e una conferenza sulle maschere africane.
Martedì 15 luglio, Giuseppe Festa presenta il libro “I figli del Bosco” (Garzanti), seguito dal concerto dei Lingalad e dalla Notte dei Tamburi nel Fuoco Sacro.
Mercoledì 16 luglio, doppio appuntamento musicale con i Folklan (Italia) e i Saor Patrol (Scozia). Cerimonie e spettacoli di danze tradizionali si susseguiranno nel villaggio.
Giovedì 17 luglio, ospite il Console generale della Nuova Zelanda, con concerto del gruppo Maori e una conferenza dedicata alla Haka.
Venerdì 18 luglio, giornata incentrata sulla cultura Maya e Tracia, con concerto del gruppo I Traci (Grecia) e una conferenza sulla storia dei Traci.
Sabato 19 luglio, il Gruppo Maori condividerà il significato della Haka, seguito da un concerto degli Indiani d’America e una conferenza sull’identità indigena americana. Il Fuoco Sacro ospiterà cerimonie e la preghiera per la pace dei Monaci Tibetani.
Domenica 20 luglio, giornata conclusiva. Alle 14:30, concerto del Gruppo Terre Miste, presentazione del libro “È qui la felicità” di Agnese Piacenza, spettacolo del gruppo Santa Narcisa de Jesus (Ecuador) e una grande conferenza di chiusura sul Festival 2025. In serata, concerto finale con tutti i gruppi ospiti. L’ultimo rito sarà la distruzione del Mandala da parte dei Monaci Tibetani.
Durante tutte le giornate, saranno sempre attivi il villaggio olistico, le tende etniche Qashqai (Iran) e Tuareg (Mali), l’area delle bancarelle artigianali, i laboratori interattivi e cerimonie guidate dai popoli ospiti. Oltre 400 eventi gratuiti animeranno ogni giornata: concerti, danze tradizionali, riti sacri, conferenze, laboratori, workshop, spettacoli diffusi, attività per bambini e famiglie, momenti autentici di incontro con rappresentanti delle culture native. Nel cuore del festival, il mercato artigianale ospita più di 150 espositori provenienti da tutto il mondo: creazioni uniche, tessuti, gioielli, strumenti musicali e oggetti che portano con sé saperi antichi e storie di generazioni. Gli spazi del festival sono ampi e completamente attrezzati per accogliere ogni visitatore con il massimo comfort: 2.000 mq coperti per la ristorazione, 1.500 mq coperti per il mercato artigianale, oltre 50.000 mq di parcheggio per ospitare fino a 5.000 automobili, e un’area camper per chi desidera immergersi completamente nell’esperienza.