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Sei nato in Val di Scalve? I funghi sono gratis

Funghi

Dopo il balletto del tesserino, la Regione ha di fatto demandato alle Comunità montane il compito di regolamentare la raccolta dei funghi sul loro territorio. In Val di Scalve (solo quattro comuni) sono stati tra i primi a decidere e ad applicare le nuove norme. La scelta fatta è stata quella di far pagare solo chi viene da fuori: chi è residente o chi è nato ad Azzone, Colere, Schilpario o Vilminore potrà andare a funghi gratis. E anche per i villeggianti sono previste agevolazioni.

«Il tesserino gratuito non aveva né capo né coda – esordisce il presidente della Comunità montana Guido Giudici –. Tanto valeva dire: andate a funghi punto e basta. Avrebbe avuto più senso un tesserino uguale per tutta la Regione: stabilire una cifra annuale com’è, ad esempio, per la licenza di pesca. A patto però che i soldi venissero distribuiti dove i funghi crescono, perché se un milione di cittadini di Milano prende il tesserino e viene a funghi in Val di Scalve, ma poi i soldi restano a Milano, non siamo d’accordo».

Insomma, i comuni volevano che i soldi restassero sul territorio per poterli spendere, ad esempio, per la manutenzione dei sentieri o altri interventi nei boschi. Il dialogo con la Regione, sottolinea Giudici, è stato serrato, fino a che da Milano hanno lasciato che a decidere fossero le Comunità montane (o i parchi dove queste non ci sono).

«In Val di Scalve il regolamento c’era già – spiega Giudici –. L’abbiamo modificato secondo le ultime direttive della Regione. Abbiamo deciso che i residenti non pagano. I nativi anche, perché sono proprietari di boschi e come i residenti sono titolari di diritti d’uso civico. Abbiamo poi applicato una riduzione del 50% per i proprietari di seconde case per dare un piccolo segno al turismo. Altre esenzioni non le abbiamo messe, al di là di quelle previste dalla Regione, ad esempio, per gli agricoltori o le imprese che utilizzano il bosco».

Chi non ha esenzioni o agevolazioni quanto paga? Il tesserino giornaliero costa 5 euro, quello settimanale 10, il mensile 20, l’annuale 70. Verranno distribuiti nelle Pro loco, nei comuni e negli esercizi commerciali.

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