C’è forte preoccupazione a Parre per il possibile arrivo di un gruppo di migranti richiedenti asilo all’Hotel Belvedere. I timori sono emersi nel corso dell’assemblea convocata ieri sera dall’Amministrazione comunale. Strapiena la sala della comunità dell’oratorio, con tanta gente anche in piedi. In apertura, la vicesindaco Elena Imberti ha chiarito subito che “l’amministrazione non ha ancora ricevuto una conferma ufficiale rispetto all’arrivo di migranti”. L’assessore Mario Cominelli ha quindi ricostruito la vicenda in base alle informazioni raccolte e spiegato quali sono state le prime azioni portate avanti dal Comune. Il sindaco Danilo Cominelli ha espresso “profonda delusione rispetto alle modalità utilizzate sia per l’accoglienza di queste persone sia nei rapporti con la nostra comunità e con l’amministrazione comunale. Se non ci fossero state fughe di notizie e se non avessimo approfondito, ad oggi non sapremmo nulla rispetto al possibile arrivo di cittadini stranieri”. La parola è quindi passata alle persone presenti in sala. C’è stato chi ha esortato a non alzare muri, chi ha invitato a prendere atto che il mondo è cambiato e bussa alle nostre porte, ma dalla maggior parte degli interventi si è percepita l’apprensione del paese per quello che potrebbe accadere. Soprattutto sono stati espressi timori per la sicurezza e la tranquillità delle famiglie. Preoccupazioni anche rispetto ai numeri: i migranti che potrebbero arrivare sono considerati troppi per la comunità di Parre. Per questo c’è chi ha chiesto azioni a livello politico, anche in Regione, per far sì che i richiedenti asilo siano distribuiti su tutti i paesi della provincia così da attenuarne l’impatto. Presenti alla serata anche molti sindaci della valle. Il presidente della Comunità montana Alberto Bigoni ha invitato gli amministratori a fare squadra per attivare una rete a livello sovraccomunale, coinvolgendo anche l’ambito dei servizi sociali. Il sindaco di Clusone Paolo Olini ha invitato i colleghi a prendere una posizione chiara da portare di fronte al prefetto.
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