Speciale Migranti

Valle Seriana, 35 richiedenti asilo negli appartamenti

Quando si parla di richiedenti asilo, si indica spesso il modello dell’accoglienza diffusa: poche persone in piccole strutture invece che tante in grandi centri. L’idea ha preso forma in bassa Valle Seriana, dove dopo Pasqua arriveranno 35 migranti: saranno ospitati in appartamenti di cinque paesi. Sono già pronte anche diverse iniziative per coinvolgerli in attività di volontariato ed esperienze sul territorio.

«Il progetto è nato alla fine del 2015 da un tavolo di lavoro congiunto tra Cooperativa “La Fenice”, Cooperativa “Il Cantiere” e associazione “La Comune”, insieme ad alcuni comuni della bassa valle, in particolare Ranica, Nembro, Alzano, Villa di Serio e Pradalunga, ai quali successivamente si è aggiunto Scanzorosciate», spiega Sara Bergamini, della Cooperativa «La Fenice».

Da subito si è lavorato per un progetto di accoglienza diffusa, quindi in appartamenti, ma anche su un progetto di comunità, per coinvolgere il tessuto sociale dei diversi paesi. «Siamo partiti da un ragionamento sui luoghi in cui fosse meglio ospitare queste persone, fino ad arrivare alla costruzione di una rete composta da amministrazioni locali, associazioni di volontariato, parrocchie, Caritas: tutti attori fondamentali per l’accoglienza», spiega ancora Sara Bergamini.

«Abbiamo partecipato al bando della Prefettura di gennaio e tra una decina di giorni arriveranno 35 richiedenti asilo, distribuiti tra i Comuni di Nembro, Villa di Serio, Alzano, Ranica e Torre Boldone. In prevalenza provengono da Nigeria, Gambia, Pakistan, Afghanistan, Senegal e Costa d’Avorio. Collaboriamo con la Cooperativa Ruah che ci ha accompagnato nell’individuazione dei ragazzi da inserire negli appartamenti e con cui ragioniamo giornalmente sulle scelte da fare». I migranti attesi, infatti, sono ospiti dei grossi centri gestiti dalla Cooperativa Ruaha a Casazza e Botta di Sedrina e verranno trasferiti «in appartamenti che ospiteranno dalle 3 alle 8 persone».

Come già sottolineato, non sarà però solo accoglienza. «Abbiamo fatto un ragionamento con i Comuni, che si sono resi disponibili ad accogliere questi ragazzi pensando per loro diversi tipi di attività: lavori di volontariato o socialmente utili – sostiene Sara Bergamini –. Sono state coinvolte anche le scuole superiori, in particolare il Liceo Amaldi di Alzano, che ha dato la disponibilità ad organizzare tornei di calcetto, laboratori d’informatica e altre attività. Inoltre, l’associazionismo ha dato la disponibilità a pensare e costruire esperienze utili per gli ospiti e interessanti anche per la comunità».

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