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DIAMONDS DOGS – Quitters And Complainers

Decimo album da studio per gli svedesi Diamond Dogs, attivi sulla scena ormai dal lontano 1992. Una band che fin dagli inizi ha sempre professato il verbo del rock’n’roll più tradizionale, quello figlio degli anni ’50 e della tradizione britannica, Rolling Stones e Faces su tutti. Sono dieci le nuove canzoni contenute nel disco, a cui si aggiunge come prezioso bonus un cd live registrato a Bilbao, Spagna, ideale per capire come i Diamond Dogs siano essenzialmente una live band a cui piace molto il concetto di jam applicato alla riproposizione live dei propri pezzi. Guidati come sempre dal cantante e leader della band, Soren “Sulo” Karlsson, i nostri ci regalano un altro tassello importante di una carriera che purtroppo, come dichiarato dalla band stessa, giunge con questo album al suo capolinea. Infatti l’annuncio è arrivato dopo alcune date live effettuate per promuovere il disco stesso, ed è anche per quello che ho deciso di dedicare a “Quitters and Complainers” il nostro spazio di “album of the week” nonostante sia uscito sul mercato ormai da qualche mese.

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“Runaway Romeo” è un brano d’apertura perfetto per un disco come questo, rock’n’roll nella sue essenza più pura e incontaminata che non può non ricordare i Faces, mentre la successiva “Alright, Alright, Alright” è imparentata con un certo glitter rock dei seventies, tra Mott The Hoople e New York Dolls, giusto per fare due nomi. “Stop Barking Up The Wrong Tree” è un altro bel pezzo di rock’n’roll che ricorda i The Quireboys, ovvero la band che forse più di tutte è riuscita a raccogliere il testimone dei grandi nomi citati prima, mentre “Broken” è una bella ballata molto alla Rolling Stones in cui si mette in evidenza il grande lavoro di Duke of Honk al pianoforte e hammond.

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“Silver Star Delight” è stata scelta come singolo ed è un altro piccolo gioiello di puro rock’n’roll distillato direttamente alla corte di Ziggy Stardust ( non per niente la band ha preso il nome dall’omonimo album di Bowie del 1974 ), seguito poi dall’accoppiata “Back to Babylon” / “Black Ribbons” che ricorda ancora molto i The Quireboys. Non posso non consigliarvi poi di ascoltare “Goodbye Troubled Soul”, una delle più belle ballate ascoltate in questo 2015 e con un Sulo davvero da pelle d’oca. Chiusura ancora con tanto rock’n’roll in “Rollercoaster” e “Out Of My Heart” per un lavoro che, se davvero sarà l’ultimo del quintetto svedese, rappresenta un’uscita di scena col botto.

https://www.youtube.com/watch?v=Sz95NTuBYac

 

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