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Piazzo, il nuovo percorso non piace a minoranza e associazione

Oltre 15 anni per arrivare a una soluzione e non riuscire a mettere tutti d’accordo. Ad Albino, il collegamento con Nembro all’interno del parco sovraccomunale di Piazzo sembra destinato a dividere più che a unire. L’ultimo progetto presentato dall’Amministrazione comunale per risolvere definitivamente la situazione non piace né all’associazione «Insieme per Piazzo» né al gruppo di minoranza «Per Albino Progetto civico».

La scorsa settimana è stato siglato un accordo con il proprietario dell’area nei pressi della Cà di Fade: il collegamento verrà realizzato su progetto predisposto dal Comune e finanziato dal privato. Verrà così evitato l’esproprio previsto dalla precedente amministrazione. Il percorso non andrà più a tagliare la proprietà privata, ma costeggerà  una valletta per poi congiungersi con la strada comunale di Nembro.

«Questa soluzione non ci soddisfa affatto», mette subito in chiaro Gian Mario Locatelli, presidente dell’associazione «Insieme per Piazzo», da anni impegnata per la tutela e la valorizzazione di quest’area. «Quello individuato – prosegue Locatelli – non è un percorso adatto a tutte le persone che vogliono passeggiare tranquillamente. Il sindaco ha detto che non accettava il passaggio previsto dalla precedente amministrazione perché avrebbe tagliato un bel prato. Ha proposto un’alternativa che prima ci precipiterebbe a valle per poi farci risalire lungo una strada comunale ormai abbandonata perché talmente scoscesa da essere impraticabile. Anche se mettessero in regola tutti i passaggi, non sarebbe comunque percorribile per le persone di una certa età, ma solo per escursionisti con buone gambe».

L’associazione è perplessa anche in merito alla manutenzione del nuovo percorso. «Chi se ne occuperà, visto che essendo così in pendenza potrà deteriorarsi più facilmente?», si chiede Locatelli, che ricorda come la proposta di «Insieme per Piazzo» era di realizzare «un sentiero rasente alla Val Guarnasco, che non avrebbe disturbato nessuno e sarebbe stato un percorso pianeggiante adatto a tutti».

Anche il gruppo «Per Albino Progetto Civico», in maggioranza con la precedente amministrazione e ora fra i banchi della minoranza, è molto critico in merito alla soluzione trovata dal sindaco Fabio Terzi e dalla sua Giunta. «Terzi ha detto fin dall’inizio del suo mandato che Piazzo non era una priorità e l’ha dimostrato – sostiene Mauro Magistrati, consigliere comunale –. Sul tavolo della Giunta questa tematica è arrivata perché più volte sollecitata da noi delle minoranze. Il sindaco aveva dichiarato che si sarebbe preso tutto il tempo per studiare la questione e così è avvenuto. Arriviamo a due giorni dalla scadenza per il perfezionamento del decreto di esproprio (2 aprile, ndr) e sostanzialmente questo tempo non è servito a nulla. Terzi aveva detto che aspettava la proposta alternativa del privato rispetto al progetto della precedente amministrazione. Ma questa alternativa non è arrivata».

Secondo Magistrati, «Terzi si è limitato a prendere il progetto presentato in precedenza dalla proprietà e bocciato da tutte le amministrazioni che si sono succedute e si sono trovate sul tavolo la questione di Piazzo». La minoranza nutre diverse perplessità rispetto a questa soluzione: «Non capiamo se consentirà la tranquilla percorribilità e accessibilità di Piazzo. Non capiamo se rispetterà la pubblica utilità sancita dalla precedente amministrazione. E, soprattutto, la cosa che ci sembra davvero bizzarra è sostenere, come ha fatto il sindaco in Consiglio comunale, che il percorso previsto dall’amministrazione Carrara finiva in un punto morto perché mancavano cento metri di proprietà del Cotonificio Honegger e adesso il suo progetto prevede la realizzazione del nuovo percorso quasi interamente su proprietà del Cotonificio Honegger. Vogliamo capire cos’è cambiato nel frattempo. Perché cento metri non andavano bene e invece adesso la quasi totalità delle aree da acquisire è su proprietà del Cotonificio Honegger?». Insomma, a quanto pare di Piazzo si discuterà ancora.

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