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DANGER ZONE Closer To Heaven

Esiste un detto che dice che il tempo è galantuomo, nel caso dei Danger Zone probabilmente questo è vero a metà. Formati nei primi anni ’80 a Bologna dal chitarrista Roberto Priori, i nostri sono stati ad un passo dal poter diventare una band di rilevanza internazionale grazie ad un disco registrato nel 1989 e che avrebbe dovuto uscire per un’etichetta americana, fatto questo mai avvenuto per colpa di un negoziato prolungatosi a dismisura e per l’avvento della scena grunge che tolse ai Danger Zone la possibilità di dare un seguito importante all’ep “Victim Of Time” uscito nel 1984. Questo duro colpo portò di fatto allo scioglimento della band che solo pochi anni fa è tornata per riprendersi almeno in parte quello che la sorte gli aveva tolto. Nel 2011 infatti quei nastri vennero rimasterizzati dallo stesso Priori e pubblicati per la gioia di chi, come il sottoscritto, considerava quei pezzi meritevoli di poter essere condivisi con tutti gli amanti della buona musica. Sulla spinta dell’ottimo riscontro di “Line of Fire” i Danger Zone tornano di fatto in attività piena e soltanto un anno dopo, nel 2012, pubblicano l’atteso ritorno “Undying” per l’etichetta tedesca Avenue of Allies. Grazie anche qui al buon riscontro del disco la band comincia a suonare con continuità e a confermarsi come una delle punte di diamante del movimento hard rock italiano. Arriviamo quindi ai giorni nostri con la pubblicazione del nuovo disco, “Closer To Heaven”, su etichetta Pride & Joy. Accanto ai membri storici Giacomo Gigantelli ( voce ), Roberto Priori ( chitarra ) e Paolo Palmieri ( batteria ) troviamo il nuovo bassista Matteo Minghetti, produzione affidata allo stesso Priori e a Jody Gray, fido collaboratore fin dai tempi del primo album fantasma della band bolognese. Due invece gli ospiti che si dividono le parti di tastiera, ovvero Michele Luppi ( Whitesnake ) e Pier Mazzini ( ex Perfect View ).

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Rispetto al precedente lavoro i Danger Zone hanno accentuato la componente più melodica del loro sound, come dimostrato da “Go ! ( Closer To Heaven )”, scelto anche come primo singolo e esempio perfetto di melodic rock di gran classe. Ma ovviamente non manca il classico hard rock cromato di marca Danger Zone, “Turn It Up” e “Higher Than High” sono due grandi pezzi alla Firehouse/Trixter, con uno spettacolare lavoro di Priori alla chitarra e impreziositi dal cantato di Giga, come sempre graffiante al punto giusto. “I’m All In” ricorda le cose migliori dei canadesi Harem Scarem, sempre in bilico tra melodia e rocciosità, mentre “Here Where I Belong” è una ballata dotata di grande feeling. “I Love Crazy” e “All For You” sono altri due esempi di ottimo melodic rock e ancora una volta spicca la grande padronanza dei DZ con quello che ormai è il loro marchio di fabbrica, un sound cristallino e tosto allo stesso tempo. Non fosse per la presenza delle tastiere “T’Night” ricorderebbe non poco un certo class metal alla Dokken, cosa peraltro riscontrabile anche nella seguente “Human Contact”. Chiusura affidata a “Hard Rock Paradise”, degno capolinea di un disco riuscito in ogni sua sfumatura. Dicevamo del tempo che è galantuomo, beh, in questo caso qualche rimpianto ai nostri rimarrà di sicuro pensando a quello che avrebbe potuto essere…ma i DZ dell’anno 2016 sono una band matura, consapevole dei propri mezzi e pronta a soddisfare chiunque ami l’hard rock melodico fatto con classe e cuore.

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