Notizie

Referendum, la campagna di Renzi parte da Bergamo

Parte da Bergamo la campagna per il referendum costituzionale di Matteo Renzi. Sabato 21 maggio, alle 11, il presidente del Consiglio sarà in città in vista dell’appuntamento elettorale di ottobre. «Matteo Renzi lancerà la sottoscrizione popolare per indire il referendum confermativo sulla riforma e per lanciare tutta la campagna d’informazione e promozione», conferma il consigliere regionale del Partito democratico Jacopo Scandella.

La campagna raggiungerà presto anche i territori: «Anche in Valle Seriana nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, da qui fino ad ottobre, ci saranno incontri con costituzionalisti, professori, politici, oltre a gazebo e occasioni d’informazione per portare quante più persone alle urne e convincere della bontà di questa riforma e del passo in avanti che possiamo fare», prosegue Scandella.

Posto che per i referendum costituzionali non c’è quorum e quindi l’unico modo per far valere le proprie ragioni è recarsi alle urne, perché gli elettori dovrebbero votare «sì»? Perché dare il via libera a una riforma osteggiata da buona parte delle forze politiche e persino da eminenti costituzionalisti? «Io credo che nel corso degli anni abbiamo perso tante occasioni per modernizzare il nostro sistema istituzionale – risponde il consigliere regionale Pd –. Quanto più il sistema delle istituzioni è efficiente, tanto più i suoi effetti positivi ricadono sulle persone, sulle imprese, sulla vita associativa. Finalmente oggi si è riusciti a far approvare al Parlamento, che ha dato una prova di maturità, una riforma costituzionale che prevede il superamento del bicameralismo perfetto e che ci porta alla pari dei grandi stati europei. Tutti i grandi paesi europei hanno due camere che fanno due cose diverse: una, più importante, che vota la fiducia al governo, il bilancio e le principali leggi; l’altra di rappresentanza degli enti locali. Il nuovo Senato vedrà rappresentati Regioni e Comuni per interloquire con lo Stato centrale».

Secondo Scandella, il «sì» al referendum è l’occasione per «modernizzare il paese, finirla con il rimpallo di leggi tra Camera e Senato con tempi biblici e mai certi per l’approvazione delle leggi. Un passo importante per dare più chiarezza delle responsabilità e più efficienza al sistema».

La riforma, di fatto, è nata con la nuova legge elettorale, l’Italicum. Chi sostiene le ragioni del «no» osserva che questo abbinamento finisce per dare troppo potere a chi governa. Ma Scandella non è d’accordo: «Credo che con questo abbinamento si riuscirà finalmente a raggiungere un obiettivo, cioè quello di avere governi stabili che per cinque anni possono fare il loro mestiere e ripresentarsi agli elettori con chiarezza dicendo cosa sono riusciti a fare e cosa no. Avendo i numeri necessari in parlamento per governare per un’intera legislatura. Io credo che questa stabilità possa portare un beneficio a tutti i cittadini».

Il consigliere regionale, infine, sottolinea che «dentro alla riforma c’è un aspetto importante, ossia la riduzione del numero complessivo dei parlamentari: da 315 senatori si passa a 100. Ci sarà anche una riduzione dei costi della politica: gli stipendi dei consiglieri regionali vengono equiparati a quello del sindaco del comune capoluogo». Vedremo se basterà a convincere gli italiani.

Condividi su:
Categorie: Notizie

Continua a leggere

7.000 alpini bergamaschi in partenza per l’adunata
Aperto a Onore il museo dedicato alle migrazioni MuMiMo