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Fondi Bim, spaccatura in Comunità montana

L’assemblea della Comunità montana Valle Seriana ha approvato ieri sera il programma d’interventi da finanziare con i fondi del Consorzio Bim (Bacino imbrifero montano) Bergamo. Ma non è stato un passaggio indolore. Sindaci e rappresentanti di 14 comuni hanno messo sul tavolo un documento molto critico rispetto alle scelte del direttivo guidato dal primo cittadino di Ardesio Alberto Bigoni. Non trovando condivisione da parte della maggioranza, hanno scelto di non votare il punto all’ordine del giorno e abbandonare l’aula.

È la prima volta dall’insediamento del nuovo direttivo che l’assemblea viene percorsa da una spaccatura così profonda. È riemersa una divisione tra maggioranza e minoranza che sembrava ormai archiviata. E tutto questo a pochi giorni dal voto per le amministrative. Una tornata che porterà a nuove elezioni anche in Comunità montana, visto che tra i comuni coinvolti in Valle Seriana c’è anche quello del presidente (oltre ad Alzano, Castione, Gromo, Gorno e Oltressenda Alta).

Ieri la discussione si è accesa prima ancora che il programma di destinazione dei fondi Bim venisse illustrato. La prima cittadina di Gandellino Flora Fiorina ha posto una questione pregiudiziale, leggendo il documento firmato dai sindaci di Albino, Aviatico, Cazzano, Cene, Colzate, Fino del Monte, Fiorano al Serio, Gandellino, Gazzaniga, Gromo, Oltressenda Alta, Selvino, Valbondione e Valgoglio. Amministrazioni guidate perlopiù dal centrodestra o dalla Lega, che quando si trattò di votare per il presidente si schierarono con il sindaco di Valgoglio Eli Pedretti, poi sconfitto da Bigoni.

«Dopo aver dimostrato in questi due anni, nei confronti dell’attuale maggioranza, un atteggiamento collaborativo ci aspettavamo un maggior coinvolgimento da parte di questa negli indirizzi programmatici del prossimo triennio, cosa che non si è verificata – hanno scritto i sindaci -. Pertanto condanniamo questo atteggiamento, ritenendo molto scorretto ed eticamente sconveniente aver effettuato scelte unilaterali e non condivise nella ripartizione dei fondi Bim. A questo punto è lecito supporre che gli interventi proposti siano stati dettati da opportunità politiche visto anche l’approssimarsi delle elezioni comunali che coinvolgono il 16% dei comuni facenti parte di questa assemblea, tra cui anche il comune dell’attuale presidente».

È stato quindi chiesto il ritiro del punto all’ordine del giorno e il rinvio della discussione dopo il passaggio amministrativo. Flora Fiorina ha sottolineato come gli amministratori che hanno firmato rappresentino circa 41 mila abitanti, quindi grosso modo la metà dei cittadini della Valle Seriana. A questo punto il sindaco di Clusone Paolo Olini (della Lega, ma in maggioranza) ha chiesto di sospendere la seduta per valutare la proposta. Dopo una pausa, al rientro in aula la capogruppo di maggioranza Cinzia Locatelli (prima cittadina di Cerete) ha annunciato che il punto non sarebbe stato ritirato.

Il presidente Alberto Bigoni ha quindi illustrato il programma d’interventi finanziati con i fondi Bim. Anche la discussione che ne è seguita è stata piuttosto accesa. Il primo cittadino di Cazzano Sergio Spampatti, che si è visto togliere il finanziamento per la pista ciclopedonale, ha detto: «Cortesia istituzionale vorrebbe che si avvisasse il sindaco a cui è stato tolto un intervento». E poi, rivolto al presidente: «In queste settimane le ho fatto sei telefonate. Non mi ha mai risposto e nemmeno richiamato. Gli abitanti del comune che rappresento avrebbero avuto diritto a una risposta».

Sulle telefonate Bigoni non ha cercato scuse: «È vero, non l’ho chiamata: le do ragione». Quanto alla scelta di togliere il finanziamento per la pista ciclabile, il presidente ha spiegato: «I fondi a disposizione sono meno rispetto a quelli previsti inizialmente. Alcuni interventi sono stati fortemente ridimensionati, altri sono stati tolti. Purtroppo la coperta non era abbastanza lunga per accontentare tutti».

Anche i sindaci dell’Alto Serio sono andati all’attacco. «Ogni anno, grazie alle centrali presenti sul territorio, il Bim riceve dai nostri comuni circa 900 mila euro. Mi sarei aspettata  più attenzione per i paesi più disagiati, che in questa programmazione sono parzialmente dimenticati», ha detto Flora Fiorina. Rivolgendosi a Bigoni, Eli Pedretti ha commentato: «A me pare che ci sia stato un occhio di riguardo verso chi la sostiene». E, prima di abbandonare l’aula insieme agli altri, ha aggiunto: «Me ne vado perché non voglio partecipare alla campagna elettorale».

Il punto all’ordine del giorno è stato quindi approvato. «Bisognava fare i conti con i soldi a disposizione, sono state fatte delle scelte. Se ne è discusso ampiamente, ma alla fine le decisioni vanno prese. Non ci sono comuni esclusi solo nel gruppo di minoranza, ma anche in quello di maggioranza», ha commentato Cinzia Locatelli. A margine della seduta abbiamo chiesto ad Alberto Bigoni il perché di questo passaggio a ridosso delle elezioni. La risposta: «All’assemblea del Bim mi ero impegnato pubblicamente a mandare copia delle delibere entro il mese di maggio».

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