Settimo album da studio per i Dare di Darren Wharton, già tastierista dei Thin lizzy dal 1980 al 1983 e poi nella reunion degli ultimi anni. Questo nuovo lavoro vede il ritorno alla chitarra di Vinny Burns, già nella band nei primi due album dei Dare, i seminali “Out Of the Silence” e “Blood From Stone”. Un ritorno importante questo, per un musicista che dopo i Dare ha scritto pagine importanti del rock britannico con i Ten e più recentemente con i Three Lions.
Ma è indubbio che ancora una volta il grande protagonista sia Darren Wharton, autore di tutti i pezzi del disco che vengono caratterizzati dalla sua voce suadente e dai soliti arrangiamenti dal sapore celtico, anche se il ritorno di Burns ha decisamente riportato la chitarra in primo piano in diversi brani del disco. Esempio di quanto detto è “I’ll Hear You Pray”, ottimo melodic rock caratterizzato da un guitar work importante e da un solo che mette in mostra la classe sopraffina di Burns. Più in linea con il recente passato sono invece il brano d’apertura “Home” e “Strenght”, con quel sapore celtico di cui parlavamo prima al servizio di cantati molto emozionali. E se “Every Time To Say Goodbye” è tutto sommato una ballata abbastanza standard ( seppure sempre di alto livello ) è con “Days of Summer” e “Until” che si raggiunge il top del disco. La prima sembra arrivare direttamente dalle session di “Out of the Silence” e si candida cone uno dei più bei pezzi di melodic rock del 2016, mentre la seconda avrebbe strappato un sorriso al vecchio leone Gary Moore, tanto è intrisa di quel flavour alla “Over The Hills and Far Away”. Molto buone anche “You Carried Me” e la conclusiva “Along The Heather” , sempre all’insegna di una classe che Wharton dimostra di avere in ogni sua composizione. Per quanto sentito finora “Sacred Ground” si candida ad essere uno dei migliori dischi di AOR/melodic rock dell’anno, se amate il genere non esitate a farlo vostro.
