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Albino, la minoranza «sfiducia» l’assessore Coltura

Alcuni commenti su Facebook dell’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Coltura sono diventati tema di dibattito in Consiglio comunale, ad Albino. A sollevare la questione sono stati i gruppi di minoranza «Per Albino Progetto Civico», «Per Albino le sue frazioni» e «La Valle del Luio». Attraverso una mozione di sfiducia è stato chiesto al sindaco Fabio Terzi di togliere le deleghe all’assessore, nominando un’altra persona. La richiesta, però, è stata respinta.

Tutto nasce in seguito al sequestro a cui è stato sottoposto il cantiere della pista ciclopedonale della Valle del Lujo. Il giorno dopo la notizia che il magistrato aveva disposto di togliere i sigilli all’area, Coltura ha scritto su Facebook un commento in risposta al post di un’altra persona. «L’assessore accusa indirettamente un cittadino della responsabilità della segnalazione che ha portato al sequestro del cantiere – ha detto Mauro Magistrati (Per Albino le sue frazioni) -. Non solo: lo offende pure. E io mi chiedo come un assessore del Comune di Albino possa permettersi di denigrare in quel modo, chiamandolo “inutile uomo”, un cittadino che dovrebbe essere da lui rappresentato in quanto membro di un’amministrazione comunale».

«Primo – ha detto ancora Magistrati – l’accusa è infondata in quanto più volte avete rivendicato di essere stati voi a fare la segnalazione. Ma, se anche fosse, quello che un cittadino dotato di senso civico dovrebbe fare, nel momento in cui si rende conto di un’irregolarità all’interno del cantiere di un’opera pubblica, è prendere il telefono e avvertire l’autorità competente. Anche qualora il cittadino avesse fatto questa azione, sarebbe da prendere come buon esempio e non da denigrare».

L'assessore Coltura
L’assessore Coltura

Coltura ha risposto definendo «risibile quello che può trasparire da commenti, peraltro decontestualizzati, che avrei postato in un ambiente riservato, assimilabile a quello di una corrispondenza privata. Così viene infatti definito dal punto di vista giuridico il gruppo sul quale avrei scritto questo commento. Scritto, tra l’altro, in un momento in cui ero venuto a conoscenza di una circostanza che non ho problemi a definire alquanto singolare». Il sindaco, che era stato invitato dalla minoranza a dissociarsi dal suo assessore, ha detto: «La sua non è stata una dichiarazione pubblica, per cui non mi devo proprio dissociare da niente».

La mozione, però, metteva in evidenza anche i problemi con alcune opere pubbliche. Oltre alla pista ciclopedonale, i lavori per la riqualificazione del Centro sportivo Rio Re e dell’area di Prato Alto. Nel primo caso, come ha spiegato in aula lo stesso assessore, l’impresa appaltatrice «ha iniziato i lavori senza protocollare nei termini previsti la documentazione richiesta, impedendo all’ufficio tecnico di poter completare la pratica necessaria per la consegna formale del cantiere, obbligandoci pertanto a una sospensione dei lavori non autorizzati». Nel frattempo, la documentazione è stata presentata e la Giunta ha approvato il progetto esecutivo.

«Avete fatto bene a bloccare i lavori nel momento in cui l’operatore, invece di allestire il cantiere, ha iniziato ad eseguire degli interventi. Ma forse l’operatore si comporta così perché sa che poi in qualche modo si sistema tutto? L’abbiamo abituato così?», ha commentato Magistrati.

I consiglieri di minoranza
I consiglieri di minoranza

Cosa è successo a Prato Alto, invece, lo ha raccontato lo stesso Magistrati sulla base della relazione dell’assessore Coltura nella Commissione Territorio del 22 settembre 2016: «Il chiosco parte, viene inaugurato, peccato che ci si accorge, quando la Scia (Segnalazione certificata d’inizio attività, ndr) viene depositata all’ufficio commercio, che non sono state depositate la dichiarazione di fine lavori e la denuncia di conformità degli impianti. Ma, soprattutto, quando l’ufficio tecnico va in sopralluogo ci accorgiamo che ci sono 50 metri quadrati in più non previsti. Questo si chiama abuso. Ma l’ufficio commercio non provvede alla chiusura immediata dell’attività, che continua indisturbata». Il sindaco ha poi precisato: «L’ufficio commercio ha tempo due mesi per prendere una decisione».

Nella mozione e negli interventi in aula, di fatto, i consiglieri di minoranza hanno accusato il Comune e l’assessore di essersi accorti tardi dei problemi. «È inevitabile che con 8 cantieri aperti quasi contemporaneamente si possa incorrere in qualche complicazione», ha risposto l’assessore. Coltura ha anche rivendicato le attività di controllo effettuate. «Credo che se ci sono delle colpe siano da attribuirsi a chi ha condotto i lavori peccando di superficialità e non certo a coloro che dovevano sorvegliare, tra l’altro senza nemmeno il personale sufficiente per poterlo fare». Anche il sindaco ha sottolineato la carenza di personale: «L’ufficio tecnico è sotto pressione e sotto organico».

Concludendo il suo intervento, Terzi è stato categorico: «Non ho assolutamente intenzione di mettere in discussione le deleghe del mio assessore ai Lavori pubblici». La mozione è stata infine respinta con i voti della maggioranza (Civicamente Albino – Forza Italia – Lega Nord). A favore hanno votato solo i gruppi che l’hanno presentata; Alessandro Ferrara, del Movimento 5 Stelle, si è astenuto.

Di seguito, le dichiarazioni post Consiglio di Mauro Magistrati e Cristiano Coltura:

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