Fa già fresco in valle di Scalve, l’inverno è alle porte e prima dell’arrivo della neve si stanno ultimando alcune opere che potenzieranno l’offerta della località turistica.
A Schilpario, presso la partenza dello skilift si sta completando una struttura di legno (di circa cento metri quadri considerando il soppalco interno) che ospiterà un ristoro per gli sciatori.
«Per quanto concerne la discesa abbiamo un contratto – spiega il sindaco di Schilpario Claudio Agoni – con alcuni giovani che gestiranno lo skilift per sei anni. Nell’accordo è prevista la realizzazione di un bar dotato di tutti i servizi».
Le novità nel bel paese della valle di Scalve non finiscono qui. «Il campo scuola servito dalla sciovia sarà illuminato – continua il primo cittadino -. Proprio in questi giorni si stanno installando le lampade. I gestori sono intenzionati a proporre attività anche alla sera. Il potenziamento più importante riguarda tuttavia l’innevamento artificiale. La società che ha in gestione lo skilift ha acquistato alcuni cannoni e anche il Comune fornirà un cannone e una pompa. Anche se non dovesse arrivare la neve a Schilpario ci sarà comunque la possibilità di mettere gli sci ai piedi».
La stessa politica vale soprattutto per lo sci di fondo. «Memori delle stagioni scorse – aggiunge Agoni – puntiamo a fare partire l’innevamento sia qui che alla pista di fondo. Anche senza neve, quest’anno Schilpario deve partire. Se a dicembre non ci sarà la neve Schilpario sarà comunque il punto di riferimento per gli sci club della provincia che potranno portare i ragazzi qui a sciare. Ieri sera abbiamo preso parte a un incontro con la Fisi che dovrebbe dare un contributo per l’innevamento. Questo ci aiuterà a garantire comunque la neve. Il 3 dicembre è anche in programma una festa con gli sci club».
Lavori sono in corso anche al Palaghiaccio di Schilpario. «Le normative per quanto concerne i carichi di neve che devono sopportare le strutture sono cambiate – spiega Agoni -. Fortunatamente siamo riusciti a ottenere 600.000 euro attraverso il cosiddetto fondo dei 6.000 campanili. Per il primo dicembre le opere di consolidamento della copertura dovrebbero terminare».
