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Dopo l’Ardexit, Piario e Villa d’Ogna vanno avanti

Il Comune di Ardesio se ne è andato poco più di una settimana fa. Piario e Villa d’Ogna, assorbito il colpo (peraltro atteso), cominciano a valutare il da farsi. Anche in due, l’Unione Asta del Serio sta in piedi. E c’è pure un obbligo di legge da rispettare. Quindi, indietro non si torna.

«Abbiamo preso atto di questa scelta del Comune di Ardesio, anche se formalmente ad oggi non ci è stato ancora comunicato nulla – spiega Angela Bellini, presidente dell’Unione e sindaco di Villa d’Ogna – . Le aspettative, del resto, erano queste: l’atto d’indirizzo approvato dalla Giunta di Ardesio ad agosto era chiaro».

Formalmente, il Comune più grande continua a far parte dell’Unione. Anche se il Consiglio comunale ha votato per interrompere l’esperienza con Villa d’Ogna e Piario, il recesso deve essere approvato in assemblea, dove siedono tutti i rappresentanti dei Comuni. «L’assemblea è sovrana: l’uscita deve essere ratificata qui», sottolinea Angela Bellini. Potrebbe anche arrivare un no e Ardesio, a norma di statuto, sarebbe costretto a rimanere. Con quali conseguenze, è facile immaginare.

Gli altri due Comuni sembrano però più concentrati a uscire dall’impasse e proseguire il cammino intrapreso negli anni scorsi: «Noi abbiamo scelto di continuare a portare avanti l’Unione Asta del Serio, perché ci abbiamo sempre creduto. Le motivazioni del Comune di Ardesio sono state anche un po’ strumentalizzate. Siamo certi che il futuro può prospettare cose positive là dove ci si mette insieme».

Certo, non si può negare che l’Unione continui a perder pezzi. Partita con quattro Comuni, si è ritrovata quasi subito senza Oltressenda Alta e ora Ardesio. Malgrado tutto, Piario e Villa d’Ogna non demordono: «Evidentemente stiamo facendo le opportune valutazioni economiche, perché l’apparato messo in piedi era indirizzato a condividere passaggi e percorsi che sarebbero sfociati in attività concrete dal 1° luglio 2016. Abbiamo dovuto spostare la scadenza al 1° gennaio 2017, anche perché dobbiamo fare altri ragionamenti sul personale, sull’organizzazione degli uffici e di tutti i servizi che abbiamo in comune», spiega la presidente dell’Unione. Dal 2017, per i piccoli comuni, scatta inoltre l’obbligo di associare funzioni e servizi. Sempre che non arrivi l’ennesima proroga.

Angela Bellini ora pensa anche ai propri cittadini: «Il 17 maggio era stata fatta un’assemblea in funzione dell’avvio dell’Unione dal 1° luglio – osserva -. I cittadini possono essere confusi perché prima si dice una cosa e poi la direzione è un’altra. A novembre, quindi, vogliamo organizzare a Villa d’Ogna un’assemblea pubblica per cercare di illustrare il percorso che andremo a fare».  

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