Album of the week

The Outlaws – Legacy Live

Si festeggiano 40 anni e passa di onorata carriera in casa The Outlaws, una della band storiche del movimento southern rock con questo album dal vivo che ripercorre tutte le tappe di uno straordinario viaggio musicale iniziato nel lontano 1972.

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La band ha saputo ripartire dopo la tragica scomparsa dei membri fondatori Billy Jones e Frank O’ Keefe avvenuta nel 1995 ma soprattutto dopo l’improvvisa morte del chitarrista e cantante Hughie Thomasson nel 2007, scomparsa che ebbe un notevole eco in quanto all’epoca Thomasson era entrato a far parte anche della famiglia dei Lynyrd Skynyrd. Adesso accanto ai membri originali Henry Paul ( chitarra e voce ) e Monte Yoho ( batteria ), troviamo Chris Anderson ( chitarra solista e voce ) collaboratore tra gli altri di Dickey Betts e Lynyrd Skynyrd, Steve Grisham ( chitarra solista e voce ) già visto con la Henry Paul Band e fondatore dei Brothers of the Southland, Dave Robbins ( tastiere e voce ) dei Blackhawk e il bassista Randy Threet conosciuto in ambito country per le collaborazioni con Pam Tillis e Trisha Yearwood e visto anche lui nei Blackhawk. Il tour a cui si riferisce questo doppio album è quello di supporto all’ultimo album da studio, “It’s About Pride” uscito nel 2012 e qui rappresentato da diversi pezzi come “Hidin’Out in Tennessee”, “So Long”, “Trail of Tears” e “Born To Be Bad”, ma soprattutto da “It’s About Pride” , canzone splendida, vero manifesto di tutti i southern rockers, a mio avviso un pezzo allo stesso livello dei grandi classici della band e del rock confederato in generale. Grandi classici che ovviamente non mancano e allora spazio a “There Goes Another Love Song” , “Song of The Breeze”, “Waterhole” e “Knoxville Girl”, tutte estratte dal debutto discografico del 1975, a cui fece seguito l’anno successivo “Lady in Waiting” qui ampiamente rappresentato da “Prisoner”, “Girl From Ohio”, “Freeborn Man” e dalla trascinante “South Carolina”. Da “Harry Sundown” del 1977 arrivano invece la title track, “Gunsmoke” e “Holiday”, mentre dalla carriera solista di Henry Paul arriva una bella versione di “Grey Ghost”, 11 minuti abbondanti di grande rock sudista. Si arriva quasi alla fine del concerto e ovviamente è il momento di “Green Grass & High Tides”, dedicata ai membri scomparsi della band, che nel corso dei suoi quasi 14 minuti ci presenta la guitar army degli Outlaws in grande spolvero, insieme a “Freebird” dei Lynyrd Skynyrd e “Fall of the Peacemakers” dei Molly Hatchet tra le canzoni più rappresentative dell’intera storia del rock sudista. La chiusura è affidata a “(Ghost) Riders in the Sky”, altro grande classico che ci consegna una band in grande spolvero.

https://www.youtube.com/watch?v=HFf4rCsqf90

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