Inversioni di tendenza non se ne vedono proprio. La crisi continua a picchiare duro anche nella nostra provincia. Lo dicono esplicitamente i dati relativi al 2016 degli uffici vertenze di Cgil, Cisl e Uil di Bergamo.
L’attività delle tre strutture, svolta in totale da circa 25 operatori, ha consentito di fare recuperare agli oltre 4.300 lavoratori assistiti circa 21 milioni di euro per mancati pagamenti, spettanze e diritti al risarcimento, riconoscimento dei diritti lesi e recuperi da Inps e fallimenti.
Nel 2016 sono state aperte 2069 pratiche per vertenze unitarie e 2047 per fallimenti di azienda, per un totale di 4316 pratiche, molte meno delle 6410 del 2013, e comunque, il 13% in meno rispetto all’anno precedente.
Il profilo dell’utente è per la maggior parte uomo (58%), italiano (75%) e assunto con contratto a tempo indeterminato (85%). Le ragioni principali per cui sono sorti i contenziosi individuali riguardano il recupero crediti mensilità e il Tfr (il 71,8% delle azioni) e il licenziamento (19%); i settori più rappresentati sono quello del commercio (45%) e quello manifatturiero (24%). Gli uffici di Cgil, Cisl e Uil di Bergamo hanno assistito lavoratori coinvolti in 259 società fallite, 60 società in concordato, 6 in liquidazioni coatte e 2 società in amministrazioni straordinarie.
Le 2.047 persone intercettate dagli Uffici Vertenze nell’ambito delle 327 aziende in procedura a Bergamo e in provincia (999 ditte fallite nel triennio) provengono dal settore metalmeccanico (nel 42% dei casi), dal commercio (19%) e dall’edilizia. Quest’ultima, oggi presente “solo” nel 17% degli interventi di tutela, solo due anni fa rappresentava il 36% delle vertenze, ennesima dimostrazione del crollo economico e occupazionale di un settore strategico per la provincia.
L’esito che hanno avuto le conciliazioni trattate dalla commissione è stato positivo per il 96%, con forte prevalenza delle “conclusioni economiche” (54%), solo 9,3% per la stabilizzazione occupazionale ed l’8,4% per autoriduzioni di salario, orario e demansionamenti, concordati pur di conservare il posto di lavoro.
Nel video, il commento di Salvatore Catalano, responsabile di Sindacare, l’ufficio vertenze della Cisl di Bergamo: