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A Castione le campane ricordano i giovani morti in guerra

Dispersi, caduti sotto il fuoco nemico, morti negli ospedali: tanti giovani bergamaschi hanno perso la vita durante la Grande Guerra. Ai tempi le comunicazioni arrivavano spesso in ritardo e di alcuni non si è saputo più nulla, tanto che in certi casi non sono nemmeno suonate le campane. A Castione della Presolana i rintocchi per quei soldati risuonano cento anni dopo.

In questi ultimi giorni la comunità ha già ricordato due giovani caduti nella Prima Guerra Mondiale. «Questa – spiega il parroco don Stefano Pellegrini – è una scelta che nasce dall’intuizione di un parrocchiano di Dorga che negli scorsi mesi ha fatto una ricerca su tutti i soldati che hanno purtroppo incontrato la morte in guerra. Dallo studio è nato un testo che ha consegnato ai famigliari dei caduti nelle guerre le storie di quei giovani, attingendo dati e informazioni dai fogli matricolari. Da qui l’idea di ricordare 41 ragazzi del nostro comune facendo suonare le campane nelle loro parrocchie di origine».

Il 2 gennaio a Castione è stato ricordato un giovane sacerdote, don Giovanni Piccardi, il 4 a Bratto Bortolo Sozzi e la prossima settimana, nella data della loro morte, si farà lo stesso con altri due caduti fino a commemorarli tutti. 

“Perché il ricordo non svanisca”: è il titolo del libro scritto da Felice Ferrari

«Le reazioni – continua il parroco – sono state positive. Siamo contenti, è una bella idea, un’occasione per riappropriarsi della nostra storia. Sono convinto che stimoli domande anche tra i più giovani. Non dimentichiamo».

Alle 10 del mattino le campane delle parrocchie di Castione ricorderanno i giovani morti cento anni prima. I loro nomi si trovano anche sul foglietto in chiesa e vengono citati anche nelle celebrazioni domenicali.

Don Stefano Pellegrini

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