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Tagli al trasporto pubblico, «potremmo assistere al collasso del servizio»

Stamattina, nella sede della Provincia di Bergamo, si è tenuto un incontro per fare il punto sulla situazione del trasporto pubblico. Al centro dell’attenzione le prospettive in mancanza di risorse, e l’inventario dei beni strumentali e delle caratteristiche attuali di bus, tranvie, funivie, depositi e stazioni, in funzione del bando di gara e dei fabbisogni del territorio.

La previsione del taglio di 300 milioni del Governo al trasporto locale avrà una ricaduta bergamasca per oltre 3 milioni e mezzo. «Ci aspettano mesi di sofferenza – commenta Antonio Scaini, segretario generale della Fit Cisl di Bergamo -. La situazione è grave e avrà ricadute sulle aziende, e quindi sui lavoratori del settore, ma anche sull’utenza. In mancanza di risorse, al rientro dal periodo ferragostano, potremmo assistere al collasso del servizio di trasporto pubblico. L’alternativa, per recuperare risorse, sarebbe l’aumento delle tariffe del 4% sulla linea urbana e di oltre il 9% sull’extraurbana».

Il taglio ai trasporti pubblici locali bergamaschi potrebbe portare alla riduzione delle corse e, di conseguenza, all’aumento del fenomeno di saturazione dei mezzi. «È probabile – prosegue Scaini – che l’agenzia del Trasporto Pubblico locale della Provincia opti per una riduzione delle corse introducendo con molto anticipo, forse già da giugno, orari e percorrenze a cui, di solito, si era abituati per il solo mese di agosto. E tutto questo penalizzerà utenti e piccoli Comuni montani. Verranno inevitabilmente condizionate tutte le politiche e gli sforzi che riguardano la cosiddetta mobilità sostenibile».

Il segretario dei trasporti Cisl conclude: «Chi governa deve iniziare seriamente a pensare che il Trasporto Pubblico è un servizio equiparabile all’istruzione, alla sanità, alla distribuzione dell’acqua potabile».

Sulla questione interviene anche Federconsumatori Bergamo. «Il taglio – si legge in una nota – comporterà la riduzione di 150 mila Km del trasporto interurbano della Provincia di Bergamo già a partire da giugno con la conseguente e immediata riduzione delle corse serali e al sabato. Se il fondo non verrà rifinanziato sarà impossibile garantire la programmazione del servizio per l’autunno/ inverno 2019/2020 con pesanti ricadute sul servizio di trasporto degli studenti e dei lavoratori che devono recarsi al lavoro. La mancanza di certezze di risorse compromette, inoltre, la continuazione dell’attività per il rinnovo dei Contratti di Servizio previsto per il 2020».

«Non va dimenticato – conclude Federconsumatori – che la riduzione del trasporto pubblico costringe il cittadino a ricorrere all’utilizzo dell’auto propria con aumento dell’inquinamento e grave danno alla salute. Chiediamo ai parlamentari bergamaschi di farsi carico del problema e di agire in sede parlamentare perché un servizio vitale per la qualità di vita dei cittadini e il diritto al lavoro e allo studio sia garantito».

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