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La scelta di Paolo Franco

Lo scenario politico nazionale sta vivendo una fase particolarmente vivace, non solo per il Governo sorto dall’intesa Movimento Cinque Stelle – Partito Democratico, ma anche per la nascita di nuove compagini. L’uscita di due figure di peso, rispettivamente da Pd e Forza Italia, Matteo Renzi e Giovanni Toti, è stata accompagnata dalla costituzione di “Italia viva” da una parte e dall’altra di “Cambiamo!”.

In relazione a questo nuovo scenario, già ci siamo occupati della scelta presa del consigliere regionale Jacopo Scandella, eletto al Pirellone sotto le insegne del Pd. 

Il collega Paolo Franco, cresciuto politicamente in Forza Italia e presidente di Uniacque, non è restato indifferente al terremoto politico nel partito di centrodestra: ha lasciato il gruppo degli azzurri al Pirellone e ha costituito da solo il gruppo “Cambiamo!”, confluito nel “misto”.

Perché questa scelta?

È stata una scelta sofferta ma non più rimandabile. Forza Italia ha ormai esaurito quella spinta riformista che, da sempre, ha rappresentato il suo vero punto di forza.

L’appiattimento verso politiche stataliste ha fatto in modo che Forza Italia perdesse inesorabilmente la sua attrattività e di conseguenza perdesse milioni di elettori che negli anni passati avevano accordato la loro fiducia ad un progetto dai tratti innovativi e riformisti. Abbiamo cercato fino alla fine di cambiare le cose facendo una battaglia interna al partito, ma è stato un tentativo vano, a tratti sbeffeggiato da chi ha adottato e adotta tuttora la logica del “meno siamo, meglio stiamo”. 

Cosa ha di nuovo questo movimento?

“Cambiamo!” ha idee fresche e coraggio da vendere. Ha la grinta di coloro i quali hanno deciso di guardare il domani con l’animo sereno, buttando il cuore oltre l’ostacolo. Ha la testimonianza dei fatti concreti di chi alle vane parole predilige le azioni amministrative a favore del territorio e dei cittadini. 

Cosa le mancherà personalmente di Forza Italia?

Forza Italia è stata la nostra casa per tanto tempo. Negarlo sarebbe impossibile oltreché da sciocchi. Lì abbiamo compreso il valore della libertà e il fascino della concretezza. Ricchezze che, negli ultimi anni, stanno sempre più scomparendo.

Ha dato tanto a Forza Italia, ha rimpianti?

Nessun rimpianto, ma la voglia di testimoniare con i fatti che la nostra è una battaglia per gli ideali e contro le poltrone. A noi non interessano porti politici sicuri a cui approdare nel momento di difficoltà, ci interessano gli ideali per il futuro del nostro Paese, dei nostri territori, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Progettare il futuro è una sfida esaltante, insieme diventerà realtà. 

“Cambiamo!” che alleanze coltiverà?

Cambiamo! è saldamente ancorato nel centrodestra, alleato di quelle forze politiche che, insieme a noi, condividono la necessità di imprimere una svolta alternativa e credibile a questo governo creato da un vergognoso inciucio e col solo fine di salvaguardare le poltrone di pochi a discapito degli interessi degli italiani.

Toti – Berlusconi, per cosa sono diversi?

Sono entrambi due uomini con a cuore gli interessi del nostro Paese. Toti, ha la grinta politica di chi vuole mettersi al servizio degli italiani per offrire un’alternativa politica alla sciagura di questo Governo. Ha carisma, voglia di fare e credibilità: elementi essenziali per un futuro di successo.

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