Una gavetta (recipiente per il rancio) di un soldato statunitense che ha combattuto sul fronte mediterraneo durante la seconda guerra mondiale attende di tornare nelle mani dei parenti del proprietario. Per il ritorno a casa si sta impegnando un giovane della Valle Seriana, Giulio Borlini.
Giulio, contagiato dalla passione di papà Luigi, si dedica da tempo al collezionismo di oggetti legati alla seconda guerra mondiale. Noto è il suo lavoro con i resti del bombardiere americano che è precipitato sul Monte Menna (sopra Zorzone in Valle Brembana) nell’ottobre del 1944. Attività che ha portato anche alla visita di parenti dell’equipaggio tra le montagne bergamasche lo scorso anno. Padre e figlio hanno animato inoltre le visite guidate che si sono tenute anche questa estate presso il memoriale a Zorzone che raccoglie gli oggetti più significativi che sono stati trovati nel luogo dello schianto.
Ora Giulio sta cercando di trovare i contatti giusti che potrebbero permettere di rintracciare i discendenti del proprietario del cimelio.
La ricerca di Giulio è appena iniziata
«Ho preso questa gavetta, insieme a mio padre, a un mercatino dell’antiquariato – racconta Giulio -. Dopo averla pulita più a fondo ci siamo accorti che il militare che l’aveva posseduta, come spesso accadeva, aveva inciso delle scritte, tra cui luoghi, un nome e un cognome e una cifra. Possiamo ipotizzare con una certa sicurezza che si tratti dei posti in cui è stato schierato, della sua identità e della sua matricola. Pensiamo che non sia difficile ricostruire a chi appartenesse, ma serve anche un po’ di fortuna. Quello che abbiamo scoperto anche dal caso di “Lady Irene” (il B24 precipitato) è che dietro ogni oggetto spesso può esserci una lunga storia».
Sulla gavetta si legge: Oran, Rome, Naples, James Cardinalli, 39107414. L’oggetto ha anche un marchio legato alla produzione: U.S. A.P.Co. 1943.
Speriamo dunque che questo articolo, grazie al passa parola del web, possa aiutare Giulio a raggiungere il suo obiettivo.