Il corpo senza vita di un marocchino di 34 anni, Mouhal Hicham, è stato trovato ieri pomeriggio a Rogno, all’interno di un’appartamento di una palazzina a tre piani in via Roma 19.
Secondo una prima possibile ricostruzione, l’uomo sarebbe morto in seguito a una lite degenerata con il fratello maggiore. Il fatto è avvenuto l’altra notte, ma soltanto ieri pomeriggio verso le 14 il padre, che abita in un appartamento della stessa palazzina ha avvisato i carabinieri. Soltanto nelle ore successive si è scoperto che il 34enne era stato ucciso probabilmente colpito da calci e pugni al volto.
I sospetti si sono subito concentrati sul fratello, un 37enne, che in serata è stato portato a Bergamo presso il comando provinciale dei carabinieri per essere interrogato. È stato poi fermato con l’accusa di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito, il fratello più giovane sarebbe finito contro un armadio a vetri in seguito alle percosse. Ferito, è caduto sul divano. A quel punto il fratello avrebbe ripulito la stanza e sarebbe andato a dormire. Durante l’interrogatorio il 37enne ha confermato la lite, ma non l’omicidio.
«Il fratello della vittima ha fatto una serie di dichiarazioni fortemente indizianti – ha spiegato il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dei carabinieri -. Grazie a una serie di riscontri siamo riusciti a ricostruire, riteniamo in modo puntuale, quello che è accaduto. Motivo per il quale il pubblico ministero Antonio Pansa ha formulato un fermo da sottoporre alla convalida del Giudice per le indagini preliminari».
Gli inquirenti sospettano che la lite tra i fratelli, entrambi pregiudicati, sia nata per futili motivi. «Il cadavere – ha detto ancora il colonnello Storoni – presentava evidenti tracce di una colluttazione avvenuta nelle ore precedenti: tumefazioni, ferite lacero contuse e il setto nasale rotto. L’autopsia, che sarà eseguita domani (venerdì 25 ottobre, ndr) in giornata, stabilirà l’esatta causa della morte».
