Alla presenza di numerose autorità (civili, militari, religiose) presso l’Aula Magna dell’Università in Sant’Agostino in Città Alta, per i cent’anni della Questura di Bergamo è intervenuto il Capo della Polizia e direttore Generale della Pubblica Sicurezza il Prefetto Franco Gabrielli.
Ad accoglierlo il Questore Maurizio Auriemma, il Prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi, il Presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, il Prof. Remo Morzenti Pellegrini. Presente anche il Viceministro dell’Interno Matteo Mauri. Numerosi i rappresentati delle altre forze dell’ordine, del mondo della giustizia e della politica. Nella grande e prestigiosa aula presenti gli studenti di diverse scuole secondarie, alcuni dei quali coinvolti nel centesimo anniversario, come i ragazzi di quarta M del liceo artistico sociale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo che hanno realizzato il logo del centenario.
Durante la mattinata, moderata dal Condirettore di Rai TG Regionale Roberto Pacchetti, anche l’intervento del docente dell’Ateneo Orobico di Storia Contemporanea Federico Mazzei, con il quale sono stati ripercorsi gli episodi più significativi degli ultimi 100 anni della Questura a Bergamo. Proiettato anche un video realizzato proprio dal nucleo scientifico della Polizia.
Dopo i rinforzi che sono arrivati a Bergamo nei mesi scorsi e quelli attesi nei prossimi, un centinaio di agenti in tutto, per il “compleanno” della Questura di Bergamo è stato annunciato un regalo importante: sarà elevata in prima fascia (livello attribuito solo a 22 città italiane). «Oggi, spero non ci siano sorprese al Consiglio dei Ministri, – ha detto Gabrielli – ci sarà la conclusione di questo iter che non riguarda solo Bergamo, ma la riorganizzazione degli uffici della Polizia di Stato con un nuovo ranking e nuove attribuzioni di funzioni dirigenziali. La Questura di Bergamo (al pari, per quanto riguarda il Nord, di Brescia, Padova e Verona; mentre al Sud Messina, Caserta e Salerno) vedrà appunto questo nuovo posizionamento della dirigenza. Ovviamente ci sarà anche una rivisitazione degli organici. Credo che nei fatti, non nelle parole, abbiamo dimostrato che c’è un’attenzione, attenzione che dipende da quello che si è fatto, dalla serietà posta in essere e dal fatto che questo è un territorio che merita che venga garantito un livello di sicurezza che merita, da questo punto di vista credo che abbiamo fatto i compiti a casa».
Qui sotto il servizio trasmesso questa sera all’interno del telegiornale di Antenna2.