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Fondazione Spada di Schilpario, uno studio per la programmazione

Conoscere prima i bisogni del territorio dal punto di vista epidemiologico e delle prospettive future della popolazione e poi assumere decisioni in merito agli investimenti necessari per provvedere ai bisogni della cittadinanza. In quest’ottica la Fondazione Spada di Schilpario, intenzionata a investire per riqualificare un immobile finalizzandolo all’implementazione di nuovi servizi per il territorio, ha reputato indispensabile, prima di procedere a uno studio di fattibilità dell’operazione, conoscere i bisogni emergenti espressi dalla popolazione anziana residente nel territorio dell’Alta Valle Seriana e, in particolare, della Valle di Scalve. Per farlo si è rivolta all’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che, attraverso il proprio Servizio Epidemiologico Aziendale, ha fotografato lo status quo e inquadrato le prospettive future.

I risultati dell’analisi sono stati presentati mercoledì, nel corso di un incontro in ATS, cui hanno partecipato il Presidente della Fondazione Spada Commendatore Francesco Maffeis, il Consigliere del CdA della Fondazione Roberto Magri, il Direttore di ATS Bergamo Massimo Giupponi, i Sindaci dei Comuni di Schilpario, Pizio Marco, e di Azzone Cotti Cometti Mirella, il Presidente di Federbim e Bim Bergamo Carlo Personeni, il Presidente Bim Oglio Giovanni Toninelli, i rappresentanti dell’Ambito Distrettuale Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve e della Comunità Montana di Scalve, il Direttore della Fondazione Spada Luciano Pizio, i referenti del Distretto Bergamo Est Mario Poloni e Mariarosa Bertoli.

Il dottor Alberto Zucchi, direttore del SEA di ATS Bergamo, ha inquadrato la situazione del territorio in cui opera la Fondazione Spada e indicato i due ambiti principali di intervento: “Sulla base dello studio epidemiologico sui bisogni territoriali che abbiamo condotto, i principali ambiti di intervento futuro sono, per questo territorio, lo sviluppo di forme di housing sociale e gli interventi a supporto delle persone con forme di deterioramento cognitivo-comportamentale (demenze). L’housing sociale, al momento non presente sul territorio scalvino in termini di case protette o comunità alloggio, riguarda persone con fragilità medio bassa, una buona autonomia e un’età uguale o superiore a 65 anni. Un intervento verso questa fascia di popolazione potrà interessare 1.279 anziani, di cui 28 nel solo comune di Schilpario”. Sul fronte delle demenze, il bacino potenziale è di 185 soggetti, di cui otto nel comune di Schilpario.

 “Da soli non si va da nessuna parte, per questo abbiamo chiesto aiuto all’Agenzia di Tutela della Salute. Poter scegliere cosa fare sulla base di evidenze come quelle che ci sono state fornite oggi permette di rispondere con maggior precisione e puntualità al mandato della nostra realtà, ma anche e soprattutto ai bisogno della cittadinanza: non è solo la popolazione  di Schilpario, ma pure quella dei comuni circostanti”, ha evidenziato il presidente della Fondazione Spada Francesco Maffeis.

 “La vostra modalità di azione è quella di un soggetto ben cosciente del proprio ruolo che mette sul tavolo un desiderio di sviluppare i servizi per il proprio territorio e che è nella condizione di fare un passo in avanti, vale a dire confrontandosi con Ats che ha il compito istituzionale di fare la programmazione. Ci interessa questo metodo, così come ci interessa che la vostra esperienza sia paradigmatica e pilota in Bergamasca”, così Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo.

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