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Lutti e paura, i pensionati Cisl restano con pochi volontari

Lunedì 18 maggio sono state riaperte le sedi Cisl, e anche quelle Fnp, il sindacato dei pensionati. Sono oltre un centinaio in tutta la provincia (164 tra sedi e recapiti) e da sempre costituiscono un presidio importante per la comunità di molti piccoli paesi.

Nelle sedi, grazie ai volontari, si raccolgono i documenti per fare il 730, richiedere la pensione, chiedere lumi sulla 104, sull’Isee, su dove fare vacanze a costo contenuto, gite di istruzione e lezioni “universitarie”. Grazie ai volontari si possono ottenere informazioni altrimenti difficilmente reperibili. Ma la “Fase 2” di Fnp di volontari ne ha visti ben pochi. In molte sedi si fatica ad aprire, o comunque a svolgere i servizi fino a tre mesi fa garantiti.

La particolare Spoon River di Fnp Bergamo conta 2044 morti da marzo a aprile: c’era chi apriva, chi faceva il 730, chi organizzava viaggi e soggiorni e chi contribuiva alla realizzazione dei corsi dell’università Anteas. Qualcuno era anche stato membro del consiglio generale e ha avuto incarichi importanti in categoria, tanti erano “semplici tesserati”.

A Nembro, epicentro della tragedia che poi ha toccato tutti la provincia, tra deceduti, malati, spaventati e definitivamente messi fuori gioco dall’epidemia, la sede ha perso quasi il 90% dei volontari presenti fino a fine febbraio. E la situazione non cambia molto in altre sedi e in altri territori. Del nucleo originario ne è rimasto solo uno Claudio Carrara, 66 anni, volontario da dieci. Oggi ha riaperto con l’aiuto di due nuove volontarie, signore che hanno accettato di dargli una mano e iniziano così il loro cammino.

Claudio Carrara

«Il Coronavirus ha decimato la nostra gente e rischia di causare chiusure o abbandoni di strutture funzionanti fino a tre mesi fa – dice Caterina Delasa, segretaria generale Fnp Cisl -. Abbiamo perduto un’intera generazione di figure di riferimento, di volontari impegnati ogni giorno, incuranti dell’età . Adesso, anche per riconoscenza nei confronti loro e dei loro familiari, dobbiamo cercare di recuperare quel grande bagaglio di competenza e conoscenza, a volte anche di umanità e di relazioni che l’epidemia ci ha strappato. Durante il periodo di chiusura abbiamo dovuto dare una “ripulita” al nostro indirizzario e ci siamo accorti che non sarà facile: in molti paesi è stata l’ossatura stessa del volontariato Fnp che è sparita. In molti casi non c’è più nessuno».

A tener lontani molti volontari è anche la paura di essere contagiati. «Vanno comprese con profondo rispetto queste decisioni, non facili per chi le assume, perché il volontariato nella Fnp per queste donne e uomini , talora in età avanzata, era ed è una ragione di vita – interviene Giacomo Meloni, segretario organizzativo della federazione del pensionati Cisl orobica -. Ci auspichiamo che nei prossimi mesi, con il venir meno dell’aggressività e della presenza del virus, molti ci possano ripensare e noi saremo felici di vederli di nuovo operosi presso le nostre sedi che peraltro, abbiamo tutte sanificate e dove applichiamo rigidamente un protocollo di sicurezza».

«Questa resta una fase di profonda trasformazione in molti aspetti del vivere sociale – prosegue Meloni -. Ci auspichiamo che possa essere una fase nella quale, raccogliendo i frutti positivi del tanto lavoro fatto di volontari Fnp della vecchia generazione, si creino le condizioni per un graduale affiancamento e ricambio generazionale e che tanti “giovani pensionati” si preparino a prendere il testimone da chi tanto ha saputo dare all’organizzazione e tanto può continuare a offrire. La Fnp c’è ed è pronta ad accogliere i nuovi volontari, supportarli con l’adeguata formazione e competenza, integrarli e affiancarli agli storici collaboratori in attività».

Questa sera (lunedì 18 maggio) un servizio nel tg di Antenna2, in onda alle 19,20 sul canale 88 del digitale terrestre.

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