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Dalla Presolana l’abbraccio alle vittime del Covid

Sulla Presolana avvolta dalle nubi si è celebrata domenica 5 luglio la prima Giornata per le Montagne lombarde, una ricorrenza istituita a febbraio con legge regionale.

A mezzogiorno il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha celebrato una messa alla Cappella Savina (altitudine metri 2.085) a ricordo del 150° anniversario della prima ascensione in vetta alla Presolana, conquistata per la prima volta da Carlo Medici, Federico Frizzoni e Antonio Curò il 4 ottobre 1870. Diciotto anni più tardi, nell’estate del 1888, la vetta della Presolana fu raggiunta anche dal sacerdote brianzolo Achille Ratti, in seguito pontefice col nome di Pio XI, che in Presolana salì almeno una decina di volte.

La celebrazione è stata dedicata a tutti i defunti scomparsi quest’anno per il Covid-19: centinaia le persone presenti ai piedi della Regina delle Orobie.

«Celebrare questa giornata in cima alla Presolana con questa toccante e partecipata cerimonia – hanno sottolineato il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e i consiglieri segretari Giovanni Malanchini e Dario Violi- è stato un modo particolarmente significativo di avvicinarci al cielo e abbracciare così simbolicamente le vittime e i loro familiari. L’invocazione al Signore delle Cime e alla Madonna si è levata forte a protezione non solo degli escursionisti ma anche di tutti i cittadini bergamaschi e lombardi in questi mesi sottoposti a una difficile prova».

La giornata di oggi è stata appositamente dedicata alle montagne lombarde per promuovere e valorizzare i territori montani e sostenere la gente che in montagna vive e lavora, individuata ogni anno nella prima domenica di luglio, che rappresenta simbolicamente l’apertura della stagione turistica ed escursionistica su tutti i rifugi.

La legge, approvata all’unanimità, di cui è primo firmatario il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e sottoscritta dagli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza, si pone l’obiettivo di salvaguardare le risorse naturali delle montagne lombarde e di diffondere le culture, i saperi, gli stili di vita delle genti dei Comuni montani. Sono previste ogni anno iniziative specifiche con il Cai e l’Ufficio scolastico regionale, nonché con le Università e gli istituti di ricerca.

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