Dal mondo dell’architettura a quello dell’apicoltura: è il percorso di un 34enne di Clusone, Leonardo Balduzzi, che da un paio di anni è dedito all’allevamento di api regina.
«Durante la mia esperienza lavorativa sono entrato in contatto con il mondo delle api e ne sono rimasto affascinato»: racconta Leonardo.
I legami tra gli insetti operosi e l’arte del plasmare il territorio sono diversi. «Realizzano strutture affascinanti – spiega – e da loro, come da altri impollinatori, dipende tantissimo di quanto ci circonda». Senza le specie che vanno di fiore in fiore sono a rischio il 90% delle piante selvatiche e il 75% della produzione alimentare.
«Una volta comprese le ricadute che hanno sulla nostra vita – prosegue – ho deciso che avrei dovuto mettermi in gioco senza pensare troppo al lato economico, guidato invece da quello che possono rappresentare api sane per il territorio». Leonardo ha deciso quindi di dedicarsi all’allevamento della api regina, mettendo in secondo piano la produzione dei prodotti dell’alveare.
«Quello dell’Alta Valle Seriana – motiva – è un territorio che garantisce condizioni ambientali favorevoli: lo scarso inquinamento e la biodiversità sono una garanzia per il buon stato di salute». Al centro dell’attività sono infatti le stesse api. «Le alleviamo senza esasperarle con ritmi commerciali»: precisa.
Oggi si sentono spesso appelli come “salviamo le api”. Ma cosa può fare ogni singola persona?
«Le api, come sappiamo tutti, sono in pericolo – racconta Leonardo -. Ci viene ricordato di non usare pesticidi per salvaguardare la api, ma è importate anche tutelare la biodiversità. Esiste una vasta gamma di insetti impollinatori la cui eliminazione rischia di causare scompensi e ricadute negative sulla catena alimentare. Pensiamo per esempio a quando viene individuato un nido di vespe in ambiente urbano. Evitate il più possibile di usare pesticidi. In natura questi insetti non sono aggressivi. Se si sta alla dovuta distanza non creano problemi. Il consiglio è chiamare l’apicolture o operatori addetti alla rimozione. Impiegare agenti nocivi può minacciare anche altre specie e questo contribuisce a intaccare la biodiversità».
Le api regina di Leonardo crescono in arnie con all’orizzonte le montagne della Val Seriana. «Ritengo sia un privilegio e una grande fortuna – conclude – poter lavorare immerso in un scenario paesaggistico simile e al cospetto di una regina incontrastata: la Presolana».