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Scuole dell’infanzia, da Clusone una proposta per Ministero e Regione

La chiusura delle scuole in Lombardia rappresenta una sconfitta. Soprattutto perché, per la prima volta da settembre, ha coinvolto anche i bambini più piccoli. Primaria e scuola dell’infanzia finora non erano state toccate dai provvedimenti restrittivi.

E se gli alunni della primaria possono almeno contare sulla didattica a distanza, i bimbi delle materne non hanno nemmeno quella. Lontani da maestre e coetanei, perdono momenti ed esperienze fondamentali per la loro crescita. Ecco perché in questi giorni non sono mancate le iniziative per mettere in evidenza i bisogni dei più piccoli, troppo spesso dimenticati.

Tra queste c’è anche una lettera partita oggi (martedì 9 marzo) da Clusone. L’hanno firmata Laura Percassi e Isabella Seghezzi, coordinatrice e presidente della Fondazione scuola dell’infanzia “Clara Maffei”. È indirizzata al Ministero dell’Istruzione, alla Regione Lombardia, all’Ufficio scolastico regionale e all’Ufficio scolastico provinciale e all’Associazione degli asili e delle scuole materne (Adasm).

Non c’è polemica. Solo un messaggio, scritto a chiare lettere: «Convivere con il virus mantenendo i servizi educativi aperti è possibile». E, per dimostrare che non sono solo parole, allegata c’è anche una proposta concreta, un progetto di riorganizzazione dell’attività basato sui laboratori.

Di seguito il testo della lettera:

Gentili tutti,

i provvedimenti restrittivi che sono stati presi sul fronte scuola, nello specifico, per quanto ci riguarda, Scuola dell’Infanzia, obbligano a riflettere su quelle che sono le priorità, per il nostro Paese, in questa particolare fase storica, ad ogni livello di responsabilità.

Da gestori e coordinatori di Scuola dell’Infanzia, consapevoli che il diritto alla salute vada più che mai tutelato, ci chiediamo, però, fino a che punto i diritti dei bambini possano essere compromessi.

Facciamo un passo indietro e vi raccontiamo della nostra realtà, che è la Clara Maffei: 160 bambini tra Nido, Primavera e Infanzia, 160 famiglie, 22 dipendenti.

Siamo a Clusone, Alta Valle Seriana, uno dei luoghi più colpiti da questa pandemia.

Da settembre scorso, con la riapertura, ci siamo impegnati per evitare che questo terribile virus entrasse nella nostra Scuola. Eravamo preoccupati, ma anche molto determinati.

Abbiamo diminuito drasticamente il numero dei bambini per sezione, assunto più personale, applicato rigidamente il protocollo e le regole sulla sicurezza.

Le famiglie ci hanno dato fiducia e si sono impegnate con un patto di corresponsabilità.

Il personale tutto, con cura, dedizione e passione ha insegnato le nuove regole di vita comunitaria ai bambini, che le hanno interiorizzate e recepite con serenità e maturità.

Qui, alla Clara Maffei, le sezioni della Scuola dell’Infanzia sono divise per colori: ci sono le mele verdi, i cuori rossi, le stelle gialle, i palloncini azzurri, gli ombrellini blu e i pesciolini arancioni.

I bambini hanno capito che i pochi giochi rimasti nelle loro classi vanno puliti per bene dopo averli usati, hanno capito che se si starnutisce ci si deve coprire la bocca usando il gomito, che ci si deve lavare spesso le mani, hanno capito, soprattutto, che si può giocare con il compagno della “bolla” rossa, ma è bene salutare solo da lontano l’amico della “bolla” gialla.

Il risultato di questo lavoro di squadra e della bravura dei bambini, che sanno sempre stupirci, è stato che da settembre ad oggi sulle sezioni nido primavera e infanzia non abbiamo nessun caso di positività.

160 bambini, ripetiamo. 160 famiglie.

Siamo anche stati fortunati, ma non lo saremmo stati, probabilmente, se ciascuno di noi non avesse fatto la propria parte.

Vi raccontiamo tutto questo per dirvi che convivere con il virus mantenendo i servizi educativi aperti è possibile.

Oggi, con questa lettera, vogliamo chiederVi di dialogare, tentando, insieme, di trovare nuovi percorsi che consentano, nei prossimi mesi, di affrontare la situazione emergenziale che stiamo vivendo – nell’attesa che la campagna vaccinale possa procedere con celerità – senza che i più piccoli paghino un prezzo troppo alto.

Ci permettiamo anche di segnalare che i bambini più fragili e speciali, disabili e i BES, sono davvero inclusi solo quando è garantita la presenza del gruppo dei pari.

Quindi, con la presente, formalmente, Vi chiediamo di prendere visione e valutare l’esperienza che ci piacerebbe intraprendere alla Clara Maffei e che prevede un piano di riorganizzazione delle attività didattico-educative basato su laboratori, per l’acquisizione di autonomie indispensabili nel percorso di crescita dei nostri bambini.

Il piccolo progetto, che trovate in allegato, è dedicato a tutti i bambini e alle bambine che frequentano la Scuola dell’Infanzia, senza distinzione alcuna, e consente di ospitare, a rotazione, un esiguo numero di bambini, suddivisi in bolle e fasce d’età, per un arco temporale giornaliero ridotto, utilizzando al meglio gli spazi a nostra disposizione.

Siamo convinte che questa modalità di organizzazione delle attività laboratoriali possa essere condivisa e replicata in altre scuole.

Questo il progetto inviato (clicca sull’immagine per ingrandire):

 

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