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Gandino, 25 aprile nel ricordo dell’avvocato Motta: «Gigante dell’antifascismo e della Resistenza»

«Un gigante della Resistenza bergamasca, dell’antifascismo bergamasco». Il presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) Mauro Magistrati ha usato queste parole, oggi a Gandino, per ricordare l’avvocato Giovanni Motta, a cui è stata intitolata la nuova sala civica nel complesso del Salone della Valle. 

La cerimonia nell’ambito delle celebrazioni per il 25 aprile. «È doveroso che s’intitoli un luogo d’incontro pubblico, civico, a una figura così importante. Nella storia e nel profilo biografico di Giovanni Motta noi affondiamo la nostre radici. Oggi celebriamo la Liberazione, ma anche la vittoria dell’antifascismo», ha aggiunto Magistrati.

È stato il sindaco di Gandino, Elico Castelli, a tracciare un breve profilo biografico dell’avvocato Motta. Iscritto al Partito comunista e per questo “preventivamente incarcerato”, pur non entrando in clandestinità durante la Resistenza s’inserì nella 53^ Brigata Garibaldi che rifornì di medicinali, armi, soldi e informazioni. Fece della casa di famiglia una base di supporto per i partigiani. Dopo la liberazione diventò il primo presidente della Provincia di Bergamo. «Un cittadino che con il suo vissuto ha dimostrato convincimenti e valori che servono come monito alle future generazioni», lo ha definito il sindaco di Gandino.

Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli. «È doveroso che la Provincia di Bergamo celebri questo anniversario della Liberazione ricordando il primo uomo che ha avuto l’incarico di guidarla. Sappiamo che il passaggio alla democrazia non è avvenuto di punto in bianco, ma ha richiesto un difficile periodo di transizione e il forte impegno di persone preparate e di valore come l’avvocato Motta», ha sottolineato Gafforelli. 

I figli Paolo e Bernardo Motta

Alla cerimonia in piazza Vittorio Veneto, di fronte al municipio, erano presenti anche i figli dell’avvocato Motta, Bernardo e Paolo. Tra le autorità l’ex presidente della Provincia Valerio Bettoni, ora presidente di Aci Bergamo, il coordinatore di zona degli Alpini Giovanbattista Colombi, il presidente dell’Anpi Valgandino Giovanni Cazzaniga e i rappresentanti delle associazioni civili e d’arma della Val Gandino. A causa dell’emergenza Covid non è stata possibile la presenza del nipote John John Motta, vicepresidente di Confindustria Russia. 

Davanti alle lapidi dei caduti, la deposizione della corona d’alloro e la benedizione. Renato Servalli e Michela Frigeni del Civico Corpo Musicale di Gandino hanno intonato le note del Silenzio. Solo le autorità ed i figli, a causa delle restrizioni della pandemia, hanno potuto inaugurare la sala al piano superiore, dapprima scoprendo una targa commemorativa e successivamente con il classico taglio del nastro. Infine, la benedizione del parroco di Gandino don Innocente Chiodi.

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