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Riforma socio sanitaria, una giornata con le associazioni dei pazienti

Un’intera giornata dedicata al confronto sulla riforma socio sanitaria con le associazioni dei pazienti e le associazioni che operano in ambito sanitario.
E’ quella che si è tenuta ieri nell’Aula del Consiglio regionale promossa dalla Commissione Sanità.

La voce dei pazienti troverà sicuramente spazio e cittadinanza all’interno della nuova legge -ha sottolineato il Presidente della Commissione Emanuele Monti (Lega), che ha presieduto i lavori-; nella giornata di oggi abbiamo raccolto contributi e indicazioni utili che metteremo ora a disposizione della Commissione e dell’Assessorato affinchè molte delle proposte emerse possano trovare concretezza e attuazione. Siamo a metà del percorso di ascolto e confronto che abbiamo avviato sulla riforma sociosanitaria -ha aggiunto Monti-. e che si concluderà con le ultime audizioni già programmate mercoledì 14 luglio, per poi dare vita alla fase di analisi, approfondimento e discussione in Commissione. Stiamo facendo tre sedute a settimana, entro fine anno contiamo di portare la riforma all’attenzione del Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva”.

Numerose le associazioni che hanno aderito alla giornata, oltre una trentina delle quali intervenute in presenza: nell’Aula del Consiglio regionale hanno preso parte ai lavori i rappresentanti di AISTOM, FINCOPP, ABRCAdaBRA Onlus, AGUAF, AISF, AISLA, ALOMAR, ANED, ANF Neurofibromatosi, Associazione Malati di CFS Onlus, C.A.O.S., Associazione pazienti Sindrome di Churg Strauss, CFU Italia, Codice Viola, ERIKA, Europa Donna, F.A.V.O., Federazione Cure Palliative Onlus, FELCEAF, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, Il Ponte del Sorriso, Fondazione ONDA, LILT Milano, Nutrimente Onlus, Respiriamo Insieme, Salute Donna, Associazione Sindrome di DRAVET, Sostegno 70, UIC Lombardia, URASAM e VIDAS.

La giornata è stata suddivisa in due sessioni. Quella mattutina ha visto i rappresentanti delle associazioni confrontarsi all’interno di un workshop tematico sulle priorità e sui punti cardine che dovrebbero essere affrontati e contenuti nella riforma: la sessione pomeridiana, alla quale è intervenuta e ha partecipato da remoto anche l’Assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, è stata incentrata sul confronto con le istituzioni e ha visto intervenire nell’Aula consiliare, oltre al Presidente Monti, anche il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (PD), la Vice Presidente della Commissione Simona Tironi (Forza Italia) e il Consigliere Segretario Gregorio Mammì (M5Stelle).

Le associazioni dei pazienti andrebbero ascoltate sistematicamente -ha detto Carlo Borghetti-: il loro contributo infatti è fondamentale in quanto ha valore anche di valutazione sull’efficacia del servizio sanitario. Spero pertanto che le loro proposte entrino nella nuova riforma”.

Nelle Case e negli Ospedali di comunità dovranno essere presenti servizi fondamentali, come quello per il primo soccorso oncologico, la salute mentale, il decadimento cognitivo e le demenze e figure importanti come l’infermiere di comunità -ha aggiunto Simona Tironi– In particolare quello dell’infermiere di comunità è un tema nel quale credo profondamente perché, nell’ottica della prevenzione e di un’attenzione particolare verso i più piccoli, rappresenta quella figura strategica che può fare la differenza. I contenuti emersi nel lavoro con le associazioni –ha concluso Tironi- vanno nella direzione di dare risposte sempre più attente, puntuali e di eccellenza sul territorio e a domicilio. È questa la strada che dobbiamo percorrere e certamente non ci tireremo indietro”.

Oggi abbiamo potuto confrontarci su un tema importante e trasversale come la prevenzione sanitaria con le associazioni del territorio che hanno un patrimonio di esperienze e competenze pluridecennale sviluppato sul campo -ha evidenziato infine Gregorio Mammì-. Dal tavolo di lavoro sono emersi alcuni suggerimenti e indicazioni su come impostare nella pratica il principio one health che è uno dei cardini delle linee guida della nuova legge sanitaria: in particolare è stata sottolineata la centralità del ruolo delle associazioni nella stesura del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) e il ripensamento del ruolo dei medici di medicina generale nell’ambito delle cure primarie. È infatti necessaria una rivoluzione culturale nell’approccio alle cure che sia ampio, multidisciplinare e basato su una collaborazione attiva e costante in ambito sanitario in grado di sviluppare un’intensa opera di formazione e informazione prima, durante e dopo il percorso di cura”

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