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Albino, una mostra riporta il Moroni a casa

Una mostra riporta il Moroni a casa. Si chiama “Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino” ed è il prossimo evento di rilievo programmato per “Moroni 500”, l’anno di iniziative per celebrare il cinquecentenario della nascita del pittore albinese. Un’esposizione a cura di Simone Facchinetti e Paolo Plebani, organizzata da Comune di Albino e Promoserio, in collaborazione con l’Accademia Carrara di Bergamo.

Nella suggestiva cornice della Chiesa di San Bartolomeo ad Albino si potranno ammirare dodici dipinti di Moroni che, dopo il successo delle mostre di Londra e di New York, riportano l’artista nella città dove è nato e ha scelto di vivere e operare per buona parte della sua vita. In mostra ci saranno celebri ritratti, opere solitamente non accessibili al pubblico perché custodite in collezioni private o acquisizioni recenti al catalogo del pittore.

Giovan Battista Moroni, Ritratto di Paolo Vidoni Cedrelli, 1576, olio su tela, 54 × 46 cm. Bergamo, Accademia Carrara.

Tornano a casa anche alcuni degli albinesi che Moroni immortalò nei suoi ritratti, oltre ai “ricordi”, repliche realizzate per la devozione privata delle creazioni messe a punto nelle grandi pale pubbliche disseminate nelle chiese di tutta la Val Seriana.

Accanto ad alcune notevoli prove giovanili, come la Natività di collezione privata, primizia risalente agli esordi dell’artista, trovano posto un gruppo di ritratti, anche di personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella di Albino. Dal mercante Paolo Vidoni Cedrelli al giovane di profilo dell’Accademia Carrara, il più piccolo ritratto dipinto da Moroni, fino all’Adorazione dei Magi appartenuta alla raccolta di Gian Luigi Seradobati, notaio albinese, amico e committente di Moroni.

Infine, a testimoniare la stagione conclusiva del percorso di Moroni, alcuni quadri destinati alla devozione privata che ripropongono brani di opere pubbliche che avevano riscosso particolare successo, come la Madonna con il Bambino in gloria e le sante Barbara e Caterina dell’Accademia Carrara, strettamente legata alla pala di Bondo Petello (frazione di Albino) o la Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giacomo e Rocco, ricomparsa in una galleria di New York dopo la Seconda guerra mondiale e oggi ritornata in una collezione italiana.

Giovan Battista Moroni, Natività, 1540-1543 ca., olio su tela, 83 × 76 cm. Albino, collezione privata.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Officina Libraria che raccoglie contributi di Simone Facchinetti, Paolo Plebani e Giampiero Tiraboschi.

«L’idea di fondo della mostra è stata quella di non impoverire i naturali contesti storici che custodiscono le opere di Moroni, ma di attingere il più possibile alle collezioni private e ai musei (Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi e Istituto Luogo Pio Colleoni di Bergamo, e Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia). Anche per suggerire che la visita potrà proseguire nella vicina Parrocchiale di San Giuliano, oppure nel Santuario della Madonna del Pianto, solo restando ad Albino, per allargarsi infine alle diverse località della Val Seriana in cui i dipinti dell’artista si possono ancora incontrare nei loro contesti di origine», spiegano i curatori della mostra, Simone Facchinetti e Paolo Plebani.

«Il pittore Giovan Battista Moroni ritorna ad Albino, la sua città natale. La sua terra e la sua gente celebrano questo ritorno con passione ed entusiasmo ricambiando l’amore e l’affetto che il pittore ha dimostrato per Albino e tutta la ValSeriana. Una mostra speciale che ancora una volta conferma il profondo ed indissolubile legame tra l’artista albinese, la sua terra e la sua gente», sottolinea il sindaco di Albino, Fabio Terzi.

«Far parte di un progetto culturale così importante è per Promoserio l’occasione per valorizzare le ricchezze della ValSeriana grazie a uno dei suoi più grandi artisti e motivo di orgoglio per un territorio che si muove in sinergia verso obiettivi condivisi», aggiunge il presidente di Promoserio, Maurizio Forchini.

«Moroni è stato nel suo tempo, ma è ancora oggi, un vero interprete visivo ma anche sentimentale della comunità di Albino, senza mai rinchiudersi nella piccola patria. È per questa aderenza alla realtà sociale che amiamo Moroni e che ne siamo immediatamente attratti anche quando lo incontriamo in contesti differenti e lontani dal nostro. Il segreto di Moroni sta nel suo profondo calore umano, sempre espresso con una sobrietà che nonlascia spazio a nessun’ altra fantasia se non il contatto con chi il pittore aveva di fronte e che oggi abbiamo davanti anche noi», sottolinea Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia Carrara

La mostra “Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino” verrà inaugurata sabato 18 settembre alle 18,30. Si potrà visitare fino 28 novembre. Aperture: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Ingresso gratuito (Necessario Green Pass) Visite in mostra a cura degli storyteller dell’Istituto Romero di Albino. Possibilità di visite guidate per gruppi in altri orari su prenotazione (almeno 48 ore di anticipo): 035.704063. Info su www.valseriana.eu

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