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La Cisl a congresso. «Donne, giovani e futuro al centro»

Parte con le assise di Slp, il Sindacato dei lavoratori postali, il percorso congressuale della Cisl bergamasca, struttura di oltre 125mila iscritti in un territorio tra i più “sindacalizzati” di Italia (oltre la metà della forza lavoro è iscritta a una sigla sindacale). La stagione si concluderà a Roma dal 25 al 28 maggio del prossimo anno con l’elezione del gruppo dirigente nazionale e l’approvazione della piattaforma d’azione per il prossimo quadriennio.

“Esserci per cambiare. Persona, lavoro, partecipazione per il futuro del Paese”, lo slogan scelto per il 19° congresso nazionale, diventa anche per Bergamo la rotta da intraprendere per ridisegnare la presenza del sindacato per una ripresa che sia frutto di maggiore equità e sostenibilità sociale. Il segretario provinciale Francesco Corna individua nella riconversione ecologica, negli spazi più ampi da assegnare a donne e giovani nel mondo del lavoro e nella società, in una nuova partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende i punti principali dell’impegno cislino del prossimo quadriennio.

«I corpi intermedi, e tra questi innanzitutto il sindacato, hanno il compito di contribuire a ridisegnare il futuro all’uscita dalla pandemia e di orientare la ripresa. Siamo in un momento storico straordinario nel quale anche il ruolo dei lavoratori può diventare più partecipativo delle scelte aziendali – dice il segretario generale della Cisl orobica -. La situazione politica attuale, congiuntamente alle risorse stanziate con il Pnrr,  fornisce le migliori condizioni possibili per attuare in Italia riforme importanti. Ognuno di noi, nel proprio ruolo e con le proprie rappresentanze, è chiamato a partecipare in maniera proattiva alla ripresa. Da sempre la Cisl si richiama ai valori partecipativi più che di antagonismo tra le parti sociali. Oggi, vorremmo fare un passo avanti perché crediamo che i lavoratori debbano avere parte attiva nel decidere le sorti  dell’azienda partecipando, o compartecipando sul modello tedesco, agli organi decisionali».

I congressi delle categorie della Cisl di Bergamo si snoderanno per due mesi, dando vita a 17 gironi di discussioni e dibattiti, utili al definizione di squadre e obiettivi nuovi per il prossimo futuro. Si parte da Slp che riunisce oggi (mercoledì 27 ottobre) il proprio consiglio. Poi, sarà la volta di Flaei (lavoratori elettrici) il 4 novembre, Fai (agricoli e alimentaristi) il 12; la Fit (trasporti) il 16; Fisascat (commercio turismo e servizi) il 23; First (bancari e assicurativi) il 26 e Felsa (lavoratori somministrati, autonomi e atipici) il 30 novembre.

A dicembre Fistel (grafici e cartai) il 3; Femca (tessili e chimici) e Filca (edili) il 6; la Scuola il 10, Fp (pubblico impiego) il 13; Fnp (pensionati) il 14 e Fim (metalmeccanici) che chiuderà la parte categoriale il 16 dicembre. L’appuntamento con il congresso della CISL Bergamo è il 22 febbraio; quello regionale il 31 marzo e la conclusione nazionale il 25 maggio.

«Contiamo di portare al dibattito regionale e nazionale le nostre idee e i nostri progetti, per contribuire alla realizzazione di un percorso che sappia guidare i nostri iscritti e i lavoratori tutti fuori dalle secche di un periodo che ci ha pesantemente colpiti – continua Corna -. Puntiamo a creare un sindacato presente in tutti i luoghi di lavoro, attraverso una strategia che coniughi tutela dei diritti dei lavoratori, partecipazione, adeguata redistribuzione dei risultati economici; più attrattiva, accogliente e inclusiva, in particolare per le nuove generazioni, per le donne, per gli immigrati; sempre più capace di sostenere e guidare i giovani lungo i loro percorsi e progetti di vita; più attiva nelle periferie sociali attraverso la costruzione di progetti di inclusione ed emancipazione. Il nostro è un oggi paese indebolito. La società è più iniqua, con una forza lavoro più anziana e con enormi disuguaglianze di genere. Serve creare un’equità tra istituzioni pubbliche e cittadini, ad esempio con una riforma della pubblica amministrazione che parta dalla valorizzazione dei dipendenti pubblici con sperimentazioni anche a livello territoriale».

«Crediamo – conclude il segretario Cisl – che la ricerca della sostenibilità debba essere intesa come opportunità e non come vincolo, una innovazione sociale che preveda un’attività formativa continua anche in costanza di lavoro, coinvolga e guidi la digitalizzazione delle attività produttive, la riorganizzazione della sanità, del lavoro, della didattica scolastica, della ricerca scientifica e della didattica universitaria. Serve infine che tutti possano beneficiare degli investimenti del Recovery Fund che, ricordiamolo, sono risorse pubbliche pagate soprattutto con la tassazione del mondo del lavoro».

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