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Vaccini anti Covid, l’ospedale di Bergamo raddoppia le dosi

L’ospedale di Bergamo si attrezza per la campagna vaccinale anti Covid e aumenta la propria potenzialità di somministrazioni giornaliere. L’Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII è pronta ad erogare il 25 per cento dei vaccini somministrati su tutto il territorio bergamasco.

«Dal 2 dicembre, nel centro vaccinale nel foyer dell’Auditorium Lucio Parenzan, e negli altri hub della Asst Papa Giovanni, raddoppiamo le dosi, superando le 2000 vaccinazioni anti Covid giornaliere, a cui vanno ad aggiungersi le 100 dosi al giorno agli operatori sanitari gestite dalla piattaforma aziendale e, fino al 5 dicembre, le somministrazioni del vaccino anti influenzale, che totalizza ad oggi 17.500 mila dosi somministrate, ben 10 mila in più rispetto al dato complessive dell’anno scorso. Una programmazione possibile grazie al contributo insostituibile del personale dell’ospedale, all’organizzazione delle linee secondo i principi di ordine e efficacia, con l’impegno per quanto possibile a non ostacolare l’attività ospedaliera in piena ripresa», sottolinea la direttrice generale dell’Asst, Maria Beatrice Stasi.

Il bilancio dell’Asst conferma l’impegno a modulare l’attività vaccinale sulla base delle indicazioni della cabina di regia regionale e l’ulteriore apertura delle agende per accogliere le richieste dei cittadini che attualmente hanno già superato l’intervallo minimo dei 5 mesi dalla conclusione del ciclo primario.

«Dopo aver allestito in tempi immediati, con costi contenuti e assicurando il massimo confort ai cittadini il foyer dell’auditorium interno all’Ospedale di Bergamo – prosegue Maria Beatrice Stasi – ora siamo pronti ad aumentare considerevolmente le linee vaccinali nel rispetto degli stessi requisiti. Abbiamo previsto inoltre, considerando che i richiami per le terze dosi proseguiranno anche nei primi mesi del 2022, di allestire anche una tensostruttura riscaldata nell’area esterna dell’ospedale per cui è già avviata, a cura dell’Unità Tecnico patrimoniale, l’individuazione della migliore soluzione. Tale tensostruttura rappresenterà la soluzione di continuità dell’hub della città di Bergamo in capo alla Asst del Papa Giovanni dopo la chiusura della Fiera.  Una soluzione che abbiamo scelto dopo aver considerato altre ipotesi e fatto sopralluoghi in diverse strutture di Bergamo che tuttavia avrebbero richiesto tempi lunghi di adeguamento strutturale e impiantistico incompatibili con le necessità di velocizzare la campagna vaccinale».

In linea con i numeri indicati dalla Regione, la campagna vaccinale all’Asst Papa Giovanni XXIII ha registrato fino al 29 novembre, circa 1000 inoculazioni di terze dosi al giorno, per un totale ad oggi di 21 mila terze dosi già inoculate, a cui aggiungere un buon numero di prime dosi di cittadini che si sono avvicinati alla vaccinazione pari a 1800 nei mesi di ottobre e novembre. Un numero destinato a raddoppiare per favorire l’incremento di somministrazioni che dal 2 dicembre arriveranno a 2200 vaccinazioni complessive anti covid nei tre centri vaccinali di Bergamo, San Giovanni Bianco e Sant’Omobono Terme.

Spiega Simonetta Cesa, direttore della Direzione Professioni sanitarie e sociali: «Prevediamo all’hub “Parenzan” l’attivazione di 12 linee, passando da 120 a 144 vaccini per linea vaccinale al giorno e salendo a 1728 vaccini somministrati quotidianamente. A partire dal 2 dicembre, al “Parenzan” dalle 8 alle 20, lavoreranno 24 medici al giorno con turni di 6 ore, 24 infermieri, 8 amministrativi e anche 8 volontari che si alternano ai volontari della Protezione civile di Bergamo e della Provincia di Bergamo. Un modello che stiamo esportando anche a San Giovanni Bianco e a Sant’Omobono. Al vaglio l’individuazione di ulteriori spazi a Zogno dove sono in corso sopralluoghi tecnici per valutare l’idoneità di alcune strutture».

Un’organizzazione, con più di 100 operatori coinvolti, che permetterà di erogare in sostanza il 25 per cento dei vaccini somministrati a Bergamo e provincia, in analogia al risultato raggiunto durante la campagna massiva dei mesi scorsi. Un numero che potrebbe salire con il via ai vaccini in età pediatrica per i quali si aspettano indicazioni dagli enti regolatori.

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