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Ponte di Fiorano: cosa risponde la Provincia di Bergamo

Mentre si attende la riapertura parziale del ponte sopra la Statale 671 della Valle Seriana a Fiorano al Serio (leggi qui), chiuso da luglio 2021, quando venne danneggiato da un mezzo pesante in transito (leggi qui), il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, anche a seguito dell’invio di una lettera siglata dai sindaci e dal presidente della Comunità Montana (leggi qui), attraverso una nostra intervista chiarisce alcuni aspetti legati alla vicenda.

«Il problema – spiega Gandolfi – è noto alla Provincia. Il sindaco di Fiorano ha scritto immediatamente anche al mio predecessore quando si è verificato l’episodio che ha rovinato il ponte. La strada che prima era di competenza provinciale oggi è dell’Anas. Abbiamo lavorato congiuntamente con le amministrazioni comunali affinché Anas si prendesse l’onere della sistemazione del ponte, che verrà fatta (l’intervento sarà appaltato a breve)».

«Rimane in capo al Comune la strada sovrastante – prosegue Gandolfi -, per via di accordi precedenti tra gli enti. Mi sono preso l’impegno con il sindaco di Fiorano Andrea Bolandrina per dare un contributo al Comune da 100.000 euro (anche qualcosa di più qualora servisse) per dare la possibilità al Comune di riqualificare quel tratto di strada nella consapevolezza che quell’arteria è a servizio dell’intera zona. Oggi non posso pensare di prendere in carico quella strada come provinciale in quanto l’iter è molto complesso e lungo, ma nessuno lo esclude. Mi sento anche di dire che la richiesta espressa dai Comuni, che tiene in considerazione le risorse in arrivo alle Province (complessivamente 1,4 miliardi per tutte le province italiane), si traduce per la nostra Provincia in circa 4,8 milioni in 5 anni (dal 2024 al 2029) e queste risorse serviranno per la riqualificazione di ponti e strade esistenti».

«Questo – aggiunge – non significa che non possa esserci la riqualificazione del ponte, o l’innalzamento dello stesso, ma serve un percorso più lungo, con una progettazione adeguata e una condivisione a livello territoriale del percorso. La realizzazione dell’intervento comporterà qualche milione di euro di investimento. Risulta difficile sistemare un ponte che già risponde alle normative con quelle risorse. Questo tuttavia non vieta che si possa fare una riflessione con tutti gli amministratori per riuscire a trovare una soluzione volta alla soluzione della criticità di questa zona».

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