Tra i tanti problemi che le Rsa si sono trovate ad affrontare con l’inizio della pandemia c’è anche quello della mancanza di personale. Le strutture devono fronteggiare soprattutto la scarsità di figure assistenziali. Una situazione che ha spinto l’Associazione delle case di riposo della provincia di Bergamo (Acrb) a correre ai ripari organizzando corsi sul territorio. Ne partirà uno anche a Clusone.
«Oltre alla carenza di personale medico e infermieristico, ci troviamo ad affrontare anche il problema del venir meno di quelle figure assistenziali che quotidianamente curano gli ospiti delle nostre strutture – spiega Mirko Gaverini, vicepresidente dell’Acrb e direttore della Fondazione Sant’Andrea di Clusone -. Da un’analisi effettuate tra le 65 Rsa bergamasche emerge che nei prossimi cinque anni 300 unità andranno in pensione. Un problema che ci ha obbligato a rimboccarci le maniche».
La soluzione più logica è sembrata mettere in piedi direttamente dei corsi per avere il personale necessario. «Ci siamo rivolti agli enti di formazione, inoltre abbiamo trovato fonti di finanziamento attraverso agenzie di somministrazione lavoro – prosegue Gaverini -. Siamo così riusciti a organizzare tre corsi sul territorio che andranno a formare 75 persone. Alcune di queste stanno già completando i tirocini nelle Rsa della Bergamasca».
Lunedì 9 maggio partirà un nuovo corso per Asa (Ausiliari socio assitenziali) al Patronato San Vincenzo di Clusone: 25 i partecipanti, selezionati tra le 45 persone che avevano presentato domanda. «Dopo questo corso di 800 ore, tra teoria e pratica, viene garantito l’inserimento per 6 mesi nelle Rsa della nostra associazione. Con il loro impegno potranno poi diventare parte del personale», aggiunge Gaverini.
Il vicepresidente dell’Acrb invita a considerare questa possibilità occupazionale, «garanzia di lavoro solido e assicurato. I corsi che avviamo sono gratuiti. Presto ce ne saranno altri».
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