“L’energia del futuro. Sviluppo e sostenibilità energetica sul territorio“. È il titolo del convegno che CISL Bergamo, in collaborazione con FEMCA e FLAEI, organizza per martedì 12 luglio, dalle ore 9, presso la Sala Nembrini della Casa del Giovane, a Bergamo.
Dopo l’Introduzione di Francesco Corna, Segretario Generale CISL Bergamo, e la Relazione di Antonello Pezzini, Membro della Segreteria Tecnica del Ministero della Transizione Ecologica, seguiranno gli interventi di Guido Guidesi , Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Paolo Ronchi, Segretario Generale FEMCA CISL Lombardia, e Cristiano Mazzucotelli, Segretario Generale FLAEI CISL Lombardia.. Al temine le conclusioni di Angelo Colombini, Segretario CISL Nazionale.
“Abbiamo fatto e stiamo facendo il possibile per rendere efficienti aziende e case, per ridurre i consumi e di conseguenza la richiesta di energia? Siamo in grado di investire risorse in modo razionale per accelerare la transizione energetica?“. Francesco Corna parte da questa domanda per spiegare i motivi che hanno spinto CISL e le sue categorie dell’energia a organizzare il momento di riflessione, che oggi, tra l’altro, si inserisce nel contesto storico della guerra in Ucraina, che porta “timori e incertezza sull’approvvigionamento di gas, per cui il nostro paese è chiamato a trovare soluzioni e a mettere in campo azioni mirate per far fronte a queste problematiche“.
Nella nostra provincia gioca un ruolo molto importante l’energia prodotta da impianti idroelettrici che in questo periodo soffrono di carenza di precipitazioni. Nella provincia di Bergamo si stima che le medio-grandi imprese operanti nei settori maggiormente esposti, tra cui la chimica e la metallurgia, siano circa 400 e impieghino 61 mila addetti. Quelle a elevato consumo di energia elettrica sono circa 200.
Nel 2019, i dati sui consumi di gas naturale dell’industria mostrano che la provincia di Bergamo ha consumato una quantità di gas naturale pari a 529,1 milioni Sm3 contro i 2.695 milioni della Lombardia e i 14.453,3 milioni dell’Italia. In pratica, il 19,8% del gas naturale distribuito in Lombardia, collocandosi come prima provincia per consumi tra quelle lombarde, e il 3,7% di quanto distribuito in Italia, collocandosi come quinta provincia a livello nazionale.
Nel 2019, in provincia di Bergamo, la manifattura, che conta complessivamente 10.409 unità locali, 133.947 addetti, un fatturato di 34.370 milioni di euro e un valore aggiunto di 9.837 milioni di euro ha consumato 4.797 GWh; il 92,8% dei consumi di energia elettrica si concentra in dieci settori manifatturieri, cioè metallurgia, chimica, prodotti in metallo, gomma e materie plastiche, lavorazione di minerali non metalliferi, tessile, apparecchi elettrici, alimentari, meccanica e autoveicoli.
I rischi che corre l’economia della provincia sono quelli dell’interruzione energetica, dei costi eccessivi che rischiano di erodere la competitività delle nostre aziende – l’energia verrà garantita dove indispensabile come ospedali e servizi pubblici non alle imprese
“Il nostro paese – dice ancora Corna – è pesantemente deficitario dal punto di vista energetico, importiamo la gran parte dell’energia che ci serve dall’estero, energia nucleare e combustibili fossili petrolio e gas in particolare.
Per continuare ad essere un paese con una capacità produttiva manifatturiera e per essere al passo con un modello di sviluppo sostenibile e avanzato dobbiamo dotarci di un’autonomia energetica basata su fonti diversificate e sostenibili che ci permettano di sviluppare le nostre strategie produttive futura in tranquillità.
Riteniamo che il destino energetico e produttivo del paese siano fattori determinanti per il nostro futuro e andrebbero affrontati in maniera diffusa e consapevole da parte di tutti, noi Come Cisl volgiamo dare un contributo di riflessione per capire quali soluzioni siano attuabili in prospettiva“