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Progetti per la mobilità bergamasca sotto la lente dell’Aci regionale

Un focus sullo stato attuale e sul futuro delle infrastrutture nella Lombardia è stato presentato e analizzato in un incontro tenuto nella sede della Confcommercio di Milano. Il documento che ha fatto da filo conduttore ha per titolo “Mobilità e trasporti in Lombardia”.

Per i dieci Automobile Club provinciali della regione c’erano i rispettivi organi direttivi e gli esperti delle Commissioni di studio ad hoc, alcuni responsabili ed esperti del settore dei trasporti e della mobilità. Per Aci Bergamo erano presenti il presidente Valerio Bettoni, il direttore Giuseppe Pianura e l’architetto Felice Sonzogni, presidente della Commissione per la mobilità.

Come premessa generale va detto che gli Automobile Club monitorano con studi e ricerche le condizioni delle infrastrutture nella consapevolezza che i trasporti sempre di più rivestono nello sviluppo della vita di tutti e della società più in generale. L’Aci Bergamo ha anche creato una Commissione Turismo e Cultura, presieduta da Roberto Forcella. Il monitoraggio del Comitato Regionale degli Automobile club lombardi vanta 30 anni di attenzione, che ora si esprime in uno speciale dossier, promosso con occhi puntati sulle Olimpiadi invernali del 2026.

Il lavoro, condotto dal Centro Studi Pim con la consulenza tecnico-scientifica della Commissione Mobilità dell’Aci Milano e l’apporto dei 10 Automobile club provinciali lombardi, ha messo sotto la lente i 183 interventi attualmente in progettazione o in corso per le varie modalità di trasporto (progettualità, obiettivi e costi, disponibilità dei finanziamenti, criticità riscontrate, tempistiche di completamento, relativa gestione). 

La situazione per l’Aci Bergamo è stata presentata dall’architetto Felice Sonzogni il quale, oltre al ritardo nelle esecuzioni, ha evidenziato la rinuncia alla realizzazione di opere strategiche di grande scala, con conseguente ridottissimo trasferimento di mobilità dalla gomma al ferro. Qui ha ricordato che è stata cancellata la tratta bergamasca di Pedemontana da Vimercate alla A4; sospeso il nuovo tratto Seregno-Levate che avrebbe migliorato i collegamenti da Genova a Rotterdam attraverso il San Gottardo; ancora da definire la strategia per le merci.

Sul piano più locale:

  • è stata riaperta la procedura per la soluzione autostradale Bergamo-Treviglio;

  • la strada verso la Valle Brembana è ferma al palo nella tratta Paladina/Villa d’Almè/Sedrina;

  • per l’attraversamento dei fiumi Adda e Brembo, abbandonate le soluzioni già definite, ci si è orientati su nuovi ponti ferroviario e stradale in prossimità dell’esistente ponte S. Michele a Paderno/Calusco;

  • si è persa la prospettiva di far proseguire il tram nelle valli fino a Vertova e San Pellegrino Terme.

Le opere che dovrebbero essere messe in cantiere sono:

  • Ferrovie: 1) raccordo Bergamo – aeroporto Orio al Serio, 2) raddoppio Bergamo-Curno, 3) intervento sulla Stazione di Bergamo.

  • Tramvie: 1) tratta T2 Bergamo -Villa d’Almè.

  • Interventi stradali principali: 1) Statale 42 Trescore Balneario-Entratico, 2) Provinciale 91 Grumello-Capriolo, 3) miglioramento svincolo autostrada Bergamo, 4) circonvallazioni di Verdello e Calusco;

  • Rete ciclabile di scala sovralocale: 1) ciclovia da Orio al Serio a Tirano, grazie al progetto “Orobikeando”; 2) ciclovia di interesse internazionale Milano-Monaco, 3) ciclovia culturale Bergamo-Brescia, Capitali Italiane della Cultura 2023.

Tra le proposte avanzate dall’Aci Bergamo, Sonzogni ha indicato:

  • gli interventi infrastrutturali di interesse Regionale: 1) SS 42, 2) Nuova Cremasca, 3) SS 470 Paladina-Villa d’Almè, 4) prolungamento della tramvia fino a S. Pellegrino Terme.

  • Individuazione di un’area di intermodalità gomma-ferro delle merci.

  • Interventi di miglioramento funzionale delle reti infrastrutturali esistenti.

  • Introduzione di modalità innovative nel trasporto pubblico per rispondere alla crescente esigenza di micro-mobilità attraverso una radicale riorganizzazione del modello di intermodalità e di interscambio tra i vari sistemi di trasporto.

  • Introduzione di sistemi tecnologici di monitoraggio per offrire informazioni puntuali e istantanee sulle condizioni di traffico, proponendo itinerari alternativi, governando e regolamentando i flussi di traffico con sistemi unificati e centralizzati di mobilità pubblica e privata.

«Il cuore del problema – questa la conclusione congiunta del presidente Valerio Bettoni e di Felice Sonzogni – è rappresentato dall’esigenza sempre più evidente di individuare il soggetto istituzionale che faccia la sintesi e guidi le scelte sui progetti in prospettiva, per superare dispersioni e contraddittorietà».

 

 

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