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Comprensorio Colere-Lizzola, le associazioni ambientaliste: «Progetto totalmente inutile»

Torna a far discutere la possibilità che venga realizzato un comprensorio sciistico Colere-Lizzola. La notizia, riportata in questi giorni dalla stampa, di un incontro tra amministratori e imprenditori per discutere del progetto, ha suscitato la reazione del coordinamento delle associazioni ambientaliste “Orobievive”, che già negli anni passati si era battuto contro l’ipotesi di un unico comprensorio.

Di seguito riportiamo la lettera di Orobievive:

Spettabile Redazione,

Le associazioni ambientaliste della provincia di Bergamo, riunite nel coordinamento OROBIEVIVE, sono sbalordite nell’apprendere ciò che è stato discusso e concordato nella riunione degli amministratori locali con il Presidente del Parco Orobie Bergamasche e con Massimiliano Belingheri, impresario sciistico colerese, in merito alla creazione di un unico comprensorio sciistico Colere – Lizzola.

Il progetto era nato alle fine degli anni ’80, poi ripreso nel 2009 per riunire in un’unica entità le stazioni sciistiche di Colere, Schilpario, Lizzola e Spiazzi di Gromo, quando sulle Orobie la neve, in inverno cadeva abbondante e persisteva per molti mesi all’anno e quando le aree di importanza comunitaria non erano ancora state istituite. Dopo un iter lungo e tormentato durato parecchi anni, il progetto fu accantonato (speravamo definitivamente) ed il relativo Accordo di Programma messo in stallo.

Ora, per rimediare alla crisi turistica che colpisce anche la Val di Scalve e l’alta val Seriana, si riesuma di nuovo il vecchio progetto, si afferma “riadattato” (si considera ancora di effettuare un passaggio in galleria in un’area tra le più belle e delicate dal punto di vista geologico e botanico del Parco delle Orobie Bergamasche), senza considerare né le bocciature motivate già avute né i recenti e persistenti mutamenti climatici e la conseguente grave crisi idrica che interessa non solo le nostre montagne, ma tutto il nord Italia.

Il Presidente del Parco Orobie afferma che “l’ipotesi progettuale presentata prevede il collegamento che sarà fuori da Sic e Zps”, ma non chiarisce come sia strutturato il collegamento. Un attento esame delle carte delle zone sottoposte a tutela, a nostro avviso, vincola qualsiasi collegamento fra la Val Conchetta / Pizzo di Petto e gli impianti di Lizzola. I Siti di Importanza Comunitaria (ora ZSC – zone Speciali di Conservazione) sono stati istituiti dalla Comunità Europea su richiesta, tra l’altro, delle stesse amministrazioni locali, chiamate a difendere e promuovere.

Le manie di grandezza dei nostri amministratori pubblici, sempre alla ricerca di finanziamenti regionali per supportare le loro improvvide e ripetitive iniziative, dimostrano la totale mancanza della capacità di programmazione territoriale che non sia solamente sfruttamento e consumo di suolo e di risorse, anche idriche, disponibili. E’ altresì incredibile come, nel Parco delle Orobie, il presidente di un Parco regionale si esponga per dare l’ok a un intervento, a nostro avviso, totalmente inutile.

Coordinamento delle Ass. Ambientaliste della Provincia di Bergamo

OROBIEVIVE

 

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