Nel suggestivo contesto di Cerete Alto, accanto alla cappella Marinoni, sorge un antico nicchione che custodisce preziosi affreschi risalenti a epoche remote. Questo rilievo, parte integrante della ex chiesa di San Filippo e Giacomo, presenta dipinti raffiguranti scene sacre quali la crocifissione, l’ultima cena e i simboli degli Evangelisti. Benché la chiesa sia stata in parte demolita nel 1725 per far spazio a una nuova struttura, il nicchione conserva ancora un pezzetto di quella che un tempo fu una delle quattro cappelle, seppur notevolmente ridimensionata.
L’attenzione si concentra sulla crocefissione, elemento centrale degli affreschi, la cui esecuzione artistica rivela affinità con altre opere dell’epoca presenti nella regione bergamasca. Attraverso dettagli realistici e una narrazione ricca di simbolismi, l’affresco offre uno sguardo suggestivo sulla passione di Cristo, includendo figure insolite come mercanti e donne con abbigliamento distintivo.
L’ipotesi di interventi artistici di mani diverse, nel rispetto del contesto stilistico gotico lombardo e del naturalismo emiliano, suggerisce una complessa stratificazione artistica. Tra le figure rappresentate, spiccano la Maddalena e Maria Di Cleofa, mentre sullo sfondo si delineano gruppi di soldati a cavallo in una composizione che mescola realtà e fantasia, arricchendo la visione della crocifissione.