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Lago d’Iseo, possibilità di balneazione: la situazione sulla sponda bergamasca

Si può tranquillamente fare il bagno, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo. Le analisi effettuate dall’Agenzia di tutela della salute (Ats) rivelano per quasi tutti i punti una qualità delle acque eccellente con possibilità di balneazione. 

«Il lago d’Iseo rappresenta un elemento di pregio del paesaggio e una fonte di ricchezza dell’ecosistema, elementi che hanno generato un interessante flusso turistico ancora in forte espansione – sottolinea l’Ats di Bergamo in un comunicato -. Ciò pone la necessità di interventi a tutela della Salute Pubblica, al fine di garantire che le acque utilizzate ai fini della balneazione non rappresentino un pericolo per la salute dei bagnanti per la presenza di microrganismi patogeni. Il controllo della balneabilità del lago d’Iseo rientra nei compiti istituzionali affidati al Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria delle Ats Bergamo e Ats Brescia, ciascuna per il territorio di competenza».

Durante la stagione balneare, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo effettua i controlli (campionamento ed analisi) ai fini della balneazione in 19 località sulla sponda bergamasca. Per garantire la massima omogeneità dei dati raccolti, l’attività di campionamento delle acque di balneazione viene svolta congiuntamente dall’Ats di Bergamo e dell’Ats di Brescia, in collaborazione con l’Autorità di Bacino Lacuale dei Laghi di Iseo, Endine e Moro.

Il Decreto Legislativo 116/2008, che costituisce l’attuazione della direttiva 2006/7/CE, per la valutazione della qualità delle acque ai fini della balneazione, stabilisce l’utilizzo di due indicatori standard in grado di suggerire la presenza di un inquinamento di origine fecale: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali.

La classificazione delle acque di balneazione per l’anno 2024 è stata formulata mediante elaborazione statistica dell’esito delle analisi microbiologiche eseguite negli anni 2020, 2021, 2022 e 2023 ed è stata confermata da un controllo pre-stagionale svolto nel mese di aprile 2024.

Nella tabella sono riassunti i criteri di classificazione previsti dalla norma: sono ritenute utilizzabili ai fini della balneazione tutte quelle località per le quali viene formulato un giudizio di qualità sufficiente, buona o eccellente.

 

Il giudizio sulla qualità delle acque nelle località balneari della sponda bergamasca del lago d’Iseo per l’anno 2024 è riportato nella tabella seguente:

Anche se le acque sono classificate ad inizio della stagione balneabili (quindi con un giudizio eccellente, buono o sufficiente), al fine di garantire un elevato livello di tutela della salute dei bagnanti è fissato un “valore limite” estemporaneo il cui superamento impone l’immediata adozione, per la località interessata, di un provvedimento di divieto temporaneo di balneazione, a cura del Sindaco su proposta di Ats Bergamo.

Tali valori limite sono richiamati nella seguente tabella:

«I campionamenti svolti nel corrente anno 2024 sul lago d’Iseo non hanno evidenziato alcun superamento dei valori limite e quindi, ad oggi, non è stato proposto alcun provvedimento di Divieto Temporaneo della Balneazione», conclude l’Ats di Bergamo.

In conformità alle disposizioni stabilite dalla Legge, sulle acque del Lago d’Iseo, in concomitanza con il prelevamento dei campioni destinati alle analisi microbiologiche, si esegue un ulteriore campionamento per la ricerca dei cianobatteri potenzialmente pericolosi per la salute umana. «I cianobatteri (o alghe verdi-azzurre) sono batteri foto-sintetici appartenenti, insieme a virus e batteri, al gruppo dei procarioti – spiega Ats Bergamo -. Sono organismi ubiquitari presenti in acque a differente grado di salinità, nel suolo, sulle rocce e su vari substrati. In particolari condizioni ambientali (temperatura, concentrazione di nutrienti, vento, luce favorevoli) il numero delle cellule aumenta fino a dar luogo alle cosiddette “fioriture algali”, uno spesso strato superficiale di colore blu-verde, spesso con presenza di schiume. Durante le fioriture i cianobatteri possono produrre delle tossine che, a seguito del progressivo invecchiamento e della morte delle cellule, vengono rilasciate nell’acqua. Le specie algali potenzialmente tossiche, cioè in grado di produrre tossine potenzialmente dannose per la salute, possono essere responsabili di intossicazioni da ingestione, di dermatosi da contatto e/o di polmoniti da inalazione».

Le analisi per la ricerca dei cianobatteri, sia per i campioni prelevati sulla sponda bergamasca che per quelli prelevati sulla sponda bresciana, sono eseguite dal Laboratorio di Prevenzione di Ats Brescia.

 

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