A Fino del Monte la scuola riparte a energia quasi zero. I lavori eseguiti in estate hanno trasformato la primaria del paese in un edificio Nzeb, cioè con consumi praticamente nulli. Un intervento di riqualificazione che ha dato alla scuola anche un nuovo aspetto, con le facciate ora vivacizzate da diversi colori, al posto del bianco di prima.
«I lavori sono stati eseguiti in tempi record – evidenzia soddisfatto il sindaco Giulio Scandella -. Il cantiere, lo ricordiamo, è stato allestito subito dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno e le opere si sono concluse proprio in questi giorni».
Numerosi gli interventi eseguiti per far diventare l’edificio Nzeb. «È stato posato il cappotto termico su tutte le facciate, realizzato il vespaio al pianoterra con isolamento annesso e isolato anche il sottotetto. Sono stati inoltre sostituiti tutti i serramenti, ora a triplo vetro».
Il progetto ha puntato molto anche sull’innovazione. «La scuola ora ha lampade interne a Led, con sensori di presenza: si accendono solo quando c’è qualcuno all’interno delle classi e si regolano automaticamente in funzione della luminosità. Quindi, la luminosità si alza e si abbassa in base alle necessità effettive nell’aula», spiega ancora il sindaco.
Altra innovazione significativa è il sistema di ventilazione meccanica controllata. «Sappiamo tutti i problemi che ci sono stati durante la pandemia per il ricircolo dell’aria. Con il sistema di ventilazione meccanica l’aria viene continuamente cambiata, garantendo una situazione di comfort per tutti gli alunni che frequentano la scuola».
Infine, è stata installata anche una pompa di calore di backup. «Ricordiamo che le scuole di Fino del Monte sono riscaldate attraverso una caldaia a cippato, installata una decina di anni fa grazie a un contributo regionale. La pompa di calore potrà essere utilizzata durante le mezze stagioni o quando c’è qualche problema con la caldaia a cippato. Abbiamo quindi un’ulteriore alternativa per il riscaldamento delle aule», aggiunge il sindaco.
Non è stata trascurata nemmeno l’estetica. La facciata è completamente diversa, ma è stato conservato il suo elemento distintivo. «Con gli architetti che hanno seguito la progettazione abbiamo scelto dei colori per ravvivare l’aspetto esterno. È stato conservato l’affresco che era presente sulla facciata dell’edificio, eseguito negli anni ’60, quando la scuola era stata edificata, da un pittore locale su un disegno fatto da una bambina, Anna Poloni, che all’epoca frequentava la scuola. Chiaramente, in quel punto non c’è l’isolamento a cappotto, realizzato all’interno della classe con una controparete isolante. Abbiamo così preservato e valorizzato questo particolare della scuola di Fino del Monte».
In totale, un investimento di circa 530 mila euro: 450 mila coperti da un contributo statale attraverso il Gse (Gestore dei servizi energetici), 15 mila dal Bim (Bacino imbrifero montano) dell’Oglio, il resto da fondi del Comune.