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Defunti nelle chiese, la Lega chiede di cambiare la normativa

Sta facendo discutere la normativa che vieta in Lombardia di tenere i defunti nelle chiese prima dei funerali. Le disposizioni del regolamento regionale sono state ribadite nelle scorse settimane con una lettera mandata dall’Agenzia di tutela della salute (Ats) ai Comuni. Gli unici luoghi consentiti – ha chiarito Ats – sono la casa del defunto o dei famigliari, l’obitorio, la casa funeraria, la camera mortuaria degli ospedali. Ma da diversi sindaci bergamaschi è arrivata la richiesta formale di modifica del regolamento. Ora intervengono i consiglieri regionali bergamaschi della Lega Giovanni Malanchini e Roberto Anelli.

«Sul tema dell’impossibilità di esporre le salme all’interno delle chiese la posizione della Lega è sempre stata chiara: serve una norma che rispetti le esigenze delle comunità e che risolva un problema concreto segnalato da anni da sindaci e parroci, soprattutto nei piccoli comuni e nei territori montani», osservano Malanchini e Anelli.

«La volontà della Lega è chiara da sempre – aggiungono i due consiglieri regionali -. Speriamo che anche le altre forze politiche riescano a trovare una convergenza su questa richiesta, che a noi sembra più che legittima. Non vogliamo fare polemica, ma risolvere una questione reale nel rispetto delle norme sanitarie e delle tradizioni locali. È un tema delicato, che tocca la sensibilità delle persone e va trattato con serietà e rispetto».

«Stiamo cercando una soluzione che sia conforme alle normative nazionali, ma che rappresenti anche una mediazione tra diverse posizioni responsabili. Vogliamo una legge che consenta, in condizioni igienico-sanitarie adeguate, di esporre le salme anche all’interno delle chiese parrocchiali, laddove è richiesto. In questi anni – proseguono Malanchini e Anelli – abbiamo aperto un dialogo con molti sindaci e parroci. Già anni fa, in tempi non sospetti, ci segnalavano questa difficoltà. Oggi questa richiesta è diventata un’esigenza sentita e condivisa, come dimostra l’iniziativa dei 64 sindaci».

«La Lega ha sempre dato voce ai territori e continua a farlo. Il nostro obiettivo è portare a casa una norma equilibrata e concreta, senza fratture nella coalizione, ma con fermezza e coerenza. Non possiamo permettere che chi non ha mai trattato seriamente questa questione si presenti oggi come portabandiera della causa. La Lega c’è sempre stata – concludono i due consiglieri bergamaschi -, con responsabilità e rispetto per tutti».

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