La stagione della pesca alla trota è iniziata in modo discreto in Bergamasca, seguendo una tendenza ormai consolidata negli ultimi anni. Per osservare direttamente questo avvio, siamo stati a Gromo, dove non sono mancati i pescatori né i controlli effettuati dalle guardie volontarie dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas.
Come da tradizione, nell’ultima domenica di febbraio gli appassionati si sono riversati lungo fiumi e torrenti, mantenendo vivo un rito che, sebbene oggi abbia perso parte del suo fascino originario, continua ad attirare numerosi pescatori. La provincia conta oltre 20mila pescatori, anche se la cifra esatta è difficile da stimare dopo il trasferimento delle competenze dalla Provincia alla Regione avvenuto quasi dieci anni fa. Con l’abolizione della vecchia licenza, oggi per pescare è sufficiente versare un bollettino di 23 euro, obbligo dal quale sono esentati i minori di 18 anni e gli over 65. Uno dei cambiamenti più significativi introdotti nel 2018 è stato l’addio alle tradizionali semine di inizio stagione, ora gestite esclusivamente dall’Associazione Pescatori Bergamo convenzionata Fipsas per suo volere e senza la quale non ci sarebbe questa possibilità. Anche quest’anno, il gruppo guidato da Dario Tadè ha provveduto alla semina di trote fario mediterranee nei campi gara della Valle Seriana, Valle Brembana e Sebino.
Per la nuova stagione, i pescatori dovranno confrontarsi con alcune novità normative. In particolare, saranno ampliati alcuni tratti di pesca no-kill e ne verranno istituiti di nuovi all’interno del Bacino della Valle Brembana. Su proposta dell’Associazione Pescatori di Bergamo e dopo la Consulta regionale, Regione Lombardia ha aggiornato il regolamento di bacino con l’obiettivo di rafforzare la tutela delle acque orobiche.
Le nuove disposizioni sono già in vigore e l’Associazione Pescatori di Bergamo, in coordinamento con la Polizia provinciale, sta predisponendo la segnaletica necessaria. Nel dettaglio, la zona di pesca no-kill con esche artificiali sul fiume Brembo, nel comune di Branzi, è stata estesa per circa 3,1 km, dal parcheggio della frazione Monaci fino al ponte di accesso al Camping San Simone. A Valleve è stata istituita una nuova area no-kill su un tratto del Brembo lungo un chilometro, tra la Chiesa di San Pietro e Paolo e il Ponte Catizzone. Un’ulteriore innovazione riguarda un tratto a valle, tra i comuni di Villa d’Almè e Brembate Sopra, dove è stata introdotta una zona no-kill con esche artificiali e naturali (solo lombrico) e l’obbligo di utilizzare un amo singolo senza ardiglione. Inoltre, è stata ampliata l’area di protezione nei pressi dell’incubatoio ittico di San Pellegrino Terme, sul Torrente Val di Sòch, vietando completamente la pesca in un’area che diventerà una sorta di nursery per la trota marmorata.