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Legge “Dopo di noi”, le azioni sul territorio

La legge sul “Dopo di noi” ha introdotto specifiche tutele per le persone con disabilità che si trovano senza il sostegno dei familiari. Approvata in via definitiva alla Camera nel giugno 2016, comincia a fare sentire i suoi effetti anche sul nostro territorio. Oggi, a Clusone, un convegno ha permesso di fare il punto su progetti e percorsi.

L’appuntamento, dal titolo “Costruire il dopo di noi durante noi”, è stato organizzato da Cooperativa Sottosopra, Ambito territoriale Valle Seriana superiore e Val di Scalve, Comune di Clusone. L’obiettivo della legge è favorire l’autonomia delle persone disabili, con la possibilità che possano continuare a vivere nelle loro case o in alloggi messi a disposizione da associazioni. Il convegno era appunto dedicato ai progetti di residenzialità.

Barbara Battaglia, responsabile dei servizi sociali dell’ambito, ha spiegato quali azioni si stanno portando avanti sul territorio in seguito alla legge. «Il lavoro che stiamo cercando di fare è interlocutorio e mira a portare questo tema all’interno dell’agenda politica e territoriale – ha detto -. Ci stiamo confrontando con gli enti locali, le associazioni dei familiari e con le stesse famiglie».

La legge, finora, ha trovato applicazione con un primo bando per l’accesso ai fondi (la scadenza era il 31 ottobre). A gennaio ne verrà poi pubblicato un altro. «Possono essere finanziate ristrutturazioni, fino a un massimo di 20 mila euro, messa a norma di impianti, adattamenti domotici – prosegue Barbara Battaglia -. Questo, però, crea un vincolo ventennale sull’alloggio, a garanzia che le risorse vengano utilizzate per il loro fine. Possono anche essere chiesti contributi per pagare quote di affitto o spese condominiali. C’è poi il filone degli interventi gestionali, dove è possibile contribuire alla spesa per il personale che accompagna le persone con disabilità nel percorso di autonomia».

Proprio nella prospettiva del “Dopo di noi”, la Cooperativa Sottosopra ha avviato l’anno scorso a Sant’Alberto di Parre la comunità residenziale “C come casa”. «Grazie a un progetto finanziato dalla Fondazione della Comunità bergamasca siamo partiti con tre tipi di attività – spiega Silvana Catania, presidente della Sottosopra -. La prima, legata alla formazione e all’accompagnamento di un gruppo di volontari, ha visto un’ampia partecipazione. La seconda è stata un percorso di avvicinamento alla residenzialità: dei ragazzi disabili hanno avuto la possibilità di sperimentarsi per alcuni weekend al di fuori del loro contesto familiare. Anche rispetto a questa iniziativa c’è stata una risposta positiva. La terza azione prevedeva di mettere a disposizione degli spazi all’interno di un appartamento per la costruzione di una vita autonoma. Questa iniziativa, però, non si è realizzata. Forse perché prima bisogna costruire le condizioni, anche insieme alle famiglie».

Al convegno ha partecipato anche il notaio Alberto Maria Ciambella, che ha presentato un’analisi degli aspetti giuridici del “Dopo di Noi”. «La legge richiama istituti già conosciuti dal nostro ordinamento, ma li colloca in un contesto più ampio, coordinato. In particolare, attribuisce a certi strumenti che vengono posti in essere a favore di persone con una disabilità grave una esenzione totale dalle imposte. Questo aspetto dovrebbe rappresentare un volano per l’utilizzazione di strumenti poco praticati, soprattutto per la protezione di soggetti incapaci».

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