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Rovetta, montate le due nuove campane

Rovetta, le campane sotto la torre

Sale a dieci il numero delle campane della chiesa parrocchiale di Rovetta dedicata a “Tutti i Santi”, questa mattina ne sono state infatti montate due nuove fortemente volute da alcuni benefattori, una di cento, la seconda di centoquaranta chilogrammi. Ogni opera bronzea ricorda più figure religiose. La più piccola, dal diametro di 56 centimetri, è dedicata al Beato Nicola Barrè, al Venerabile don Antonio Seghezzi, a Santa Gertrude Comensoli e a San Luigi de Montfort. A Nicola Barrè sacerdote del Seicento parigino dell’Ordine dei Minimi di S. Francesco di Paola si deve la nascita dell’ordine delle Suore del Bambino Gesù, attive a Rovetta presso la scuola materna Gallicciolli. Sulla superficie esterna si legge: “In Onore a tutta la Popolazione Rovettese, ai sacrifici, agli emigranti, benefattori e quanti hanno lavorato edificando e sostenendo la comunità”. La campana ha anche una seconda dedica, parole del premolese don Antonio Seghezzi: “In letizia si deve vivere, questo è Vangelo puro”.

Una delle incisioni sulle campane
Una delle scritte sulle campane

La campana da centoquaranta chilogrammi ha il diametro di 67 centimetri ed è dedicata a San Giovanni XXIII, a San Giovanni Paolo II, al beato Paolo VI e a San Giorgio. La campana ricorda i nativi don A. Marinoni, padre F. Benigni, padre R. Beccarelli, don D. Visinoni e don A. Guerinoni. Una scritta in rilievo è per altri due sacerdoti, reverendi che a Rovetta hanno lasciato il segno: don Ernesto Pandolfi e don Gaetano Boffelli. “Uomini di Bontà e Generosità”: sono le parole che accompagnano i loro nomi.

Papa Giovanni XXIII ricordato sull'opera bronzea
Papa Giovanni XXIII ricordato sull’opera bronzea da 140 chilogrammi

«Il nostro concerto, già notevole grazie alle precedenti otto campane, – spiega il parroco don Severo Fornoni – viene in questo modo ulteriormente arricchito. È bello inoltre ricordare anche attraverso il suono di questi strumenti bronzei altri santi per noi importanti». Le campane, già benedette questa estate, saranno inaugurate durante le solenni celebrazioni per la Madonna del Rosario (la prima domenica di ottobre), quando potranno suonare tutte e dieci motivi di gioia.

Rovetta, le operazioni di sollevamento delle campane
Rovetta, le operazioni di sollevamento delle campane

L’intervento ha dipinto grande gioia sui volti di un gruppo di volontari della parrocchia, uomini che conservano i gesti e l’arte del suono delle campane. A Rovetta in diciotto si alternano per tirare e rilasciare come un tempo i cordoni che si stendono fino alla base della torre campanaria. Grazie alla disponibilità e passione di queste persone la diffusione del sistema automatizzato alcuni anni fa è stato confinato ai soli rintocchi orari.

Qui sotto un servizio dedicato ai campanari di Rovetta trasmesso negli anni scorsi.

I campanili di Rovetta
I campanili di Rovetta

A Rovetta questa mattina ha lavorato una ditta dall’esperienza secolare, la Fratelli Pagani di Castelli Calepio, attiva dal 1523 nel campo del restauro e manutenzione degli impianti campanari. «La nostra ditta – spiega il titolare Stefano Pagani – ha clienti in tutto il mondo, la maggior parte in Lombardia, ma anche in Paesi lontani come l’Ecuador, le Filippine e in Africa. Pratichiamo diversi montaggi: questo è “all’ambrosiana” per via del bilanciamento con il ceppo, oggi in ghisa, ma realizziamo anche campane “a slancio”, senza contrappeso. Con queste due campane aggiungiamo il Re e il Do al concerto di otto campane preesistente in Do fuso nel 1950 da un’altra fonderia. Sono in bronzo, lega al 88% in rame e per il resto zinco. Per la realizzazione siamo partiti da un puntuale lavoro di rilievo acustico con il quale abbiamo studiato le note da inserire».

Rovetta, la ditta Pagani al lavoro
Rovetta, la ditta Pagani al lavoro

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