Speciale Migranti

Rovetta, migranti presto al lavoro

Una mozione sui criteri dell’accoglienza consapevole e un’interrogazione sulla revoca dell’ordinanza di sgombero delle struttura in cui sono alloggiati i migranti: sono gli strumenti impiegati a Rovetta dalla minoranza guidata da Mauro Bertocchi per tornare a sollecitare il consiglio comunale sul tema dei richiedenti asilo.

Entrambi i documenti sono stati respinti dalla maggioranza durante la seduta di ieri sera (giovedì 29 ottobre). Sulle modalità di accoglienza il sindaco Stefano Savoldelli ha risposto: “Piaccia o non piaccia questo è quello che ci chiede lo Stato. Alcune richieste sono state inviate inoltre all’indirizzo sbagliato in quanto sono materia della Prefettura. Il comune di Rovetta vuole tuttavia impegnare i ragazzi che sono ospiti sul suo territorio. Avrei certamente preferito anche io non dovere trovare risorse per queste cose, ma sono convinto che non ci sia integrazione senza lavoro”.

Sulla revoca dell’ordinanza di sgombero il sindaco ha ricordato che: “Con la diminuzione del numero dei presenti a venticinque unità sono semplicemente venuti meno gli elementi su cui poggiava il provvedimento. Se inoltre fossimo arrivati a farli sgomberare, non avrei di certo potuto lasciarli in strada e avrei paradossalmente dovuto dargli un posto in cui alloggiare: tradotto un’altra struttura, se non addirittura un albergo. Rovetta è l’unico comune nella nostra provincia in cui c’è stata una diminuzione dei richiedenti asilo”.

Superate le richieste della minoranza il consiglio comunale ha affrontato un punto propedeutico all’inizio dell’attività lavorativa dei giovani alloggiati alla Conca Verde. Durante la seduta è stato infatti approvato il regolamento che regola il rapporto tra l’amministrazione comunale e i volontari, documento che prevede l’istituzione di un albo a cui possono accedere, oltre i rovettesi, anche tutti i migranti. “Con questo contenitore – ha spiegato il sindaco Savoldelli – è possibile garantire una copertura assicurativa alle persone che prestano la propria attività a titolo gratuito sul nostro territorio”.

Tutti i richiedenti asilo hanno infatti deciso di aderire al progetto scaturito dall’adesione al “Patto del volontariato”. Sabato mattina inizieranno i primi corsi per la sicurezza. Le lezioni non peseranno sulle casse comunali in quanto si sono rese disponibili alcune persone a titolo gratuito (tra queste anche il consigliere comunale di maggioranza e insegnante della scuola edile di Bergamo Fiorenzo Savoldelli). In un secondo momento si dovrà comunque coprire i costi assicurativi (circa 20 euro annui a persona) e trovare le risorse per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza. “Per questa spesa – ha detto il sindaco – spero la Prefettura possa indicarci una soluzione. Quello che conta è che queste persone lavorino sul serio, non tanto giusto per il momento di una fotografia”.

Il primo cittadino durante il consiglio comunale ha fornito anche informazioni sui giovani alloggiati nell’ex albergo di via Alcide de Gasperi. Al 25 ottobre risultano presenti venticinque richiedenti asilo di cui sette della Nigeria, quindici del Bangladesh e tre del Ghana; otto hanno diciotto anni, tre diciannove, due venti, quattro sono ventunenni, uno è ventiduenne, tre hanno ventitré anni, uno venticinque, uno ventisei, due ventotto. Gli ospiti dichiarano inoltre le seguenti professioni: due agricoltori, tre meccanici, tre piastrellisti, due commessi, uno parrucchiere, due autisti, uno saldatore, uno cuoco, uno fabbro, uno manovale, uno venditore di prodotti cosmetici, uno benzinaio, uno addetto alle pulizie. Presso la struttura sono impegnati cinque operatori della cooperativa Ruah, uno di questi è sempre presente durante le ore notturne. Insegnanti di lingua italiana hanno avviato corsi di alfabetizzazione di tre diversi livelli.

Rovetta consiglio comunale-2

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