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Trovata la gavetta di un soldato di Fino del Monte morto con l’affondamento dell’Oria

Una gavetta, un piccolo recipiente di metallo per il cibo: è il ritrovamento avvenuto sul fondale del mare greco, non lontano dall’isola di Patroklos, l’unica cosa rimasta del suo proprietario. Una scoperta avvenuta dieci anni fa, ma che da solo un paio di settimane è stata collegata a un volto. Il pezzo di metallo non era mai stato pulito e le lettere del nome erano rimaste così coperte fino a quando la persona che custodiva il cimelio si è decisa a dare una lustrata.

La gavetta di Francesco BelliniSul metallo è stato così scoperto il cognome di un soldato bergamasco, uno dei 4046 prigionieri italiani che nel 1944 si trovavano a bordo dello stipato piroscafo norvegese Oria.

“Tutto merito di una trasmissione televisiva andata in onda alcune di settimane fa su un’emittente nazionale greca – spiega Telis Zervoudis, sommozzatore a cui si deve la scoperta del relitto dell’Oria -. Ora stiamo cercando i parenti per organizzare la consegna di questo cimelio”.

Il militare in questione è un fante nato a Fino del Monte il 4 agosto del 1922, Francesco Bellini, morto a 21 anni con l’affondamento del 12 febbraio del ’44.

GavettaLa notizia ha lasciato particolarmente sorpresi i parenti. «Ho saputo dall’Associazione del Piroscafo Oria circa tre settimane fa – racconta il nipote del militare e omonimo Francesco Bellini – che si stavano cercando i parenti di Francesco Bellini. Dopo tanti anni non avremmo pensato di avere sue notizie».

Francesco era tra i soldati italiani che dopo l’Armistizio dell’8 settembre si erano rifiutati di aderire al nazismo o alla RSI. Sulla nave salpata da Rodi e diretta al Pireo, oltre agli italiani erano a bordo anche 90 tedeschi di guardia e l’equipaggio norvegese. Sono solo 37 gli italiani che si salvarono, insieme a 6 tedeschi e 5 uomini dell’equipaggio. La tragedia negli anni successivi venne dimenticata, il relitto venne smembrato dai palombari greci, mentre i corpi senza vita arrivati a riva vennero ammassati in una fossa comune. Solo il 9 febbraio 2014 in Grecia è stato inaugurato un monumento in ricordo dei caduti dell’Oria.

La foto di Francesco Bellini sulla tomba di famiglia a Fino del Monte
La foto di Francesco Bellini sulla tomba di famiglia a Fino del Monte

Sulla gavetta di Francesco si legge il nome di una donna, Anna, si pensa un’amica in quanto il soldato non era fidanzato. Con le incisioni il giovane soldato ha cercato di riprodurre due stelle alpine, fiore caro alla gente di montagna e finito così sul fondo del mare insieme a lui.

Sulla pagina Facebook “Dispersi II Guerra Mondiale: il piroscafo Oria 11/2/1944” in questi ultimi giorni sono stati pubblicati post relativi anche ad altri soldati bergamaschi: Giulio Prestini di Nembro, classe 1922 e Alessandro Alari di Telgate, classe 1922.

Visita questo sito per ulteriori informazioni sulla tragedia del piroscafo Oria.

Mare della Grecia

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