Partiti questa mattina da Ponte Nossa, giungeranno a Roma domenica per l’Angelus del Papa. In mezzo, grosso modo mille chilometri. Tutti da pedalare. Ma per Paolo Castelletti, Reginaldo Peracchi, Fabio Brusa e Bepi Scainelli la distanza non sembra un problema, visto che ai «ciclopellegrinaggi» ci hanno fatto ormai l’abitudine. Non è la prima volta che salgono in sella per raggiungere un luogo simbolo della cristianità in Europa.
«Tutto è nato nel 2011 quando abbiamo festeggiato il cinquecentesimo dell’Apparizione di Ponte Nossa – racconta Paolo Castelletti –. In quell’occasione eravamo andati a Roma. Negli anni successivi siamo stati a Lourdes, a Medjugorje, ad Assisi e l’anno scorso a Częstochowa. Quest’anno il Giubileo della Misericordia ci ha convinti a scendere ancora a Roma. Pur facendo strade diverse torniamo verso la meta del nostro primo ciclopellegrinaggio».
In tutto, appunto, circa mille chilometri. «Volutamente allunghiamo la strada – prosegue Castelletti –. La prima tappa sarà l’Appennino modenese, poi ci fermeremo vicino a Firenze, andremo ad Asciano nell’abbazia di Monte Oliveto, quindi Viterbo e domenica in mattinata raggiungeremo Roma per partecipare all’Angelus del Papa. Resteremo lì intorno per un paio di giorni e mercoledì saremo all’udienza di Papa Francesco».
Questa mattina, prima della partenza, i ciclopellegrini hanno ricevuto anche la benedizione del parroco di Ponte Nossa don Alessandro Angioletti. A salutarli sono poi arrivati i ragazzi del Cse di Ponte Selva. «È il secondo anno che partiamo virtualmente anche noi – spiega Silvana Catania, presidente della Cooperativa Sottosopra –. Alcuni di loro sono volontari che vengono praticamente tutto l’anno a fare attività al Cse. Visto che loro ci accompagnano in tante delle nostre iniziative, anche noi volevamo accompagnarli alla partenza di questo pellegrinaggio». Non solo metaforicamente, visto che alcuni ragazzi hanno pedalato, seppur per alcuni metri, insieme ai quattro ciclisti.